“Mio caro Filippo,
mi trovo a scriverti per dare un senso a questa nuova esistenza senza di te.
Non è facile richiamare alla mente come non è facile affrontare questa pagina bianca. Il dolore prende spesso il sopravvento, i ricordi si accavallano, si sovrappongono. Mi hai insegnato tanto, figlio mio.”
C’e’ il cuore di una mamma nella lettera di Stefania, che oggi vive a Rieti, rivolta al figlio Filippo, giovane scomparso nel terremoto di Amatrice.
La lettera fa parte del libro “Lettere senza confini”, (Adv Edizioni) curato dalla giornalista fiorentina Gaia Simonetti, con un presente nel calcio nell’area comunicazione della Lega Pro.
Il volume raccoglie le lettere di altre 5 madri indirizzate ai figli, scomparsi in un incidente stradale, vittima di femminicidio, in un incidente provocato da persona sotto effetto di alcol e droga e con un testo rivolto ad un bimbo mai nato.
Il libro ha generato borse di studio per studenti di Amatrice e darà vita a nuove borse di studio intitolate ai figli e figlie a cui sono indirizzate le stesse lettere.
“Mi rimangono i ricordi nitidi di quando salivo in mansarda a osservarti mentre dormivi e con le tue spalle larghe abbracciavi il cuscino, prima di svegliarti sotto il peso del mio sguardo.”
Continua la lettera di Stefania che, con le altre mamme, ha teso la mano ad altre madri. Prima incontrandole, poi tramite la lettura delle lettere sulla pagina Facebook dell’Associazione “Il sorriso di Filippo”, che ha ideato col marito Mario con eventi e progetti legati ai giovani.
Un ricordo che da Firenze, dove è nato il libro, raggiunge anche Mantova (la città di una delle mamme) fino ad arrivare ad Amatrice.