CONSIGLIERE SONIA CASCIOLI: SINDACO, CHE FINE HA FATTO LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE?

Sonia Cascioli, consigliere comunale di Rieti

Se non fosse per un persistenze, crescente senso di amarezza, verrebbe quasi da sorridere di fronte ad una gestione del personale del Comune di Rieti che sta rasentando, pericolosamente, il ridicolo.

Recentemente ho scritto circa l’imminente espulsione delle borse lavoro e dell’assunzione di ben tre dirigenti: quello del servizio finanziario (già funzionario del Comune di Rieti richiamato da una posizione di comando), quella dei servizi sociali (già segretario comunale chiamata in comando) e per ultimo, così come annunciato dalla stampa locale, a far data dal primo febbraio, quello dell’urbanistica.

Ed invece l’architetto Silvetti Maurizio, funzionario del Comune di Prato, con Delibera di Giunta n.23 del 24 gennaio scorso, è stato chiamato in comando dal Comune di Rieti (per essere precisi “personalmente” dal Sindaco Petrangeli) al fine di “dotare l’Ufficio Patrimonio di un funzionario tecnico competente che collabori attivamente con il dirigente del Settore Finanziario alla task force necessaria per la predisposizione del piano di rientro”!

Ma allora, l’architetto Silvetti viene “chiesto all’Amministrazione comunale di Prato” per svolgere le funzioni di dirigente dell’urbanistica o per fare il funzionario del patrimonio? O forse dovremo assistere alla farsa di un passaggio al patrimonio per poi ritrovarcelo magicamente a fare il dirigente dell’urbanistica? Spero vivamente che le mie siano solo elucubrazioni mentali di una giovane consigliere comunale che sin dal primo giorno ha però deciso di non mettere all’ammasso la propria intelligenza/indipendenza.

La città non merita insulti di questa natura. O ci si vuole forse far credere che in tutto il personale del Comune di Rieti non esiste un tecnico capace di collaborare attivamente alla task force al punto tale da andarlo a prendere proprio a Prato?! Che fine ha fatto la tanto propagandata valorizzazione delle risorse interne? E poi, caro Sindaco, prima di deliberare un comando, si faccia fare almeno la richiesta da parte dell’interessato il quale, come risulta dagli atti, solo successivamente e con una semplice mail (spero almeno in posta certificata!) ha espresso il proprio consenso.

E se non fossi certa che qualche minus habens avrebbe qualcosa da eccepire sull’argomento trattato, spenderei una parola anche per i vincitori di un concorso pubblico che stanno ancora pazientemente aspettando la tanto agognata chiamata in servizio. Ma, non me ne vorranno, lascio ad altri la palla sul dischetto del rigore. A questo punto,non posso che rinnovare l’appello al Sindaco Petrangeli: vista tanta creatività, dia l’opportunità anche alle borse lavoro di inviare una mail per acconsentire a continuare a lavorare.