Oggi, 2 luglio 2020, viene emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il Senso civico” dedicato al Magistrato Mario Amato nel 40° anniversario della morte, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€. Tiratura: quattrocentomila esemplari. Foglio da quarantacinque esemplari
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Bozzetto a cura di Elettra Fiorini.
La vignetta raffigura, un ritratto del Magistrato Mario Amato, vittima il 23 giugno 1980 di un attentato terroristico.
Completano il francobollo le leggende “MARIO AMATO – MAGISTRATO”, “40° ANNIVERSARIO DELLA MORTE” le date “1980 • 2020”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo Spazio Filatelia Roma. Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione, al costo di 15€.
Dopo essere stato sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Rovereto dal 1971 al 1977, il 30 giugno Mario Amato fu trasferito con la stessa qualifica presso la Procura di Roma.
Gli vennero assegnati alcuni fascicoli riguardanti reati commessi da gruppi neofascisti, e da quel momento tutte le indagini inerenti la destra eversiva vennero assegnate a lui. Fu il primo magistrato a tentare una ‘lettura globale’ del terrorismo nero.
Riuscì a ricostruire delle connessioni tra destra eversiva e Banda della Magliana e intuì i legami tra sottobosco finanziario ed economico e potere pubblico. Oggetto di continui attacchi alla sua credibilità da parte della stampa vicina alla destra e dell’Ordine degli avvocati di Roma e oggetto di minacce, si trovò ad affrontare da solo l’intera organizzazione terroristica di destra.
Visto che i tentativi di demonizzarlo andarono a vuoto e che il Procuratore non rinunciò a portare avanti le indagini che stava conducendo, venne individuato come un pericolo da eliminare.
Il 23 giugno 1980, ricevuto quella mattina un rifiuto per l’uso di una vettura blindata che gli avrebbe consentito di raggiungere in sicurezza il suo ufficio a Piazzale Clodio, mentre attendeva un autobus alla fermata posta all’incrocio tra Viale Jonio e Via Monte Rocchetta, fu raggiunto alle spalle da Gilberto Cavallini che gli esplose un colpo fatale alla nuca, per poi fuggire con una motocicletta alla cui guida era l’altro NAR Luigi Ciavardini.
Alla notizia dell’avvenuto assassinio, i pluriomicidi Giusva Fioravanti e Francesca Mambro festeggiarono. Stilarono poi il volantino di rivendicazione in cui affermavano: «oggi Amato ha chiuso la sua squallida esistenza, imbottito di piombo».
In segno di omaggio al Procuratore Mario Amato vengono intitolate Aule di udienza presso i Tribunali di Rovereto, Roma, Viterbo e Ancona e strade a Roma e Rovereto. Un archivio storico sull’eversione di destra gli è stato intitolato presso la Procura Generale della Corte di Appello di Roma.
Cristina Amato – Figlia del Magistrato Mario Amato