Con la formalizzazione dell’ultimo degente guarito dal Covid 19, avvenuta oggi nel consueto bollettino sanitario della Asl di Rieti, la Direzione Aziendale della Asl di Rieti e il Comune di Contigliano annunciano, la guarigione di tutti i pazienti della Casa di riposo privata ALCIM e la contestuale riconsegna, dopo circa tre mesi, della struttura alla proprietà.
La gestione socio sanitaria della Casa di riposo privata è stata affidata dalla Regione Lazio all’Azienda Sanitaria Locale di Rieti e al Comune di Contigliano, nella notte tra il 29 e 30 marzo scorsi, a causa del repentino propagarsi del virus Covid 19 che aveva contagiato tutti gli ospiti e gli operatori presenti. La decisione, un vero atto di sanità pubblica, è stata supportata dalla Regione Lazio, grazie alla collaborazione del Comune di Contigliano, contestualmente coinvolto nella istituzione della cosiddetta ‘zona rossa’.
Vista la disponibilità di spazi e la necessità di contenere il virus presente anche in altre Case di riposo del Montepiano reatino, l’Asl ha deciso, sin dal 30 marzo, di trasferire presso la struttura di Contigliano anche altri pazienti risultati positivi al tampone oro-nasofaringeo, provenienti dalle Case di riposo Villa Aurora e Casa Arcobaleno.
In questi tre mesi, nella struttura Covid ALCIM di Contigliano hanno lavorato equipe di medici, psicologi, assistenti sociali, infermieri, operatori socio sanitari della Asl di Rieti, coadiuvati da personale di Heart Life – Croce Amica, sotto il coordinamento sanitario del dottor Livio Bernardini.
Nella notte tra il 29 e il 30 marzo, anche grazie alla Protezione Civile, sono stati allestiti percorsi protetti, aree filtro e aree vestizione e svestizione, così da trasformare una struttura residenziale privata in una struttura socio sanitaria Covid. L’Azienda ha inoltre fornito attrezzature, presidi, il vitto attraverso fornitori aziendali e il servizio lavanderia. Il Comune ha assunto la gestione economica della Casa.
Fondamentali sono state le misure adottate per l’umanizzazione delle cure, con il mantenimento del contatto tra i pazienti e i loro parenti, grazie ad un’équipe di psicologi ed assistenti sociali, e all’utilizzo di tutti i possibili strumenti di comunicazione; a cominciare dai tablet donati dalla Fondazione Varrone, per recuperare l’assenza del conforto familiare.
È stata attraversata così, la fase più drammatica nella storia della Casa di riposo ALCIM, segnata dal contagio, dalle sofferenze, dai lutti dolorosi in risposta ai quali si è fatta più forte la determinazione degli Enti coinvolti nel contenere e risolvere l’emergenza, caratterizzata anche da alcuni disagi, inevitabilmente connessi alla gestione in emergenza della struttura. Ospiti e operatori sono stati adeguatamente assistiti e guariti, grazie all’instancabile lavoro di tutti gli operatori coinvolti e la Casa di riposo ora, può essere finalmente restituita alla proprietà.