In cinque punti le osservazioni della UIL sul piano del Governo per la scuola

1- L’AUTONOMIA SCOLASTICA

Il richiamo letterale all’autonomia delle scuole non può nascondere la mancanza di scelte ed indicazioni da parte del decisore politico. Il Ministero dell’Istruzione sembra deresponsabilizzarsi, inviando alle scuole, a partire dai dirigenti scolastici, l’obbligo e la responsabilità, anche legale, di individuare strade e soluzioni senza gli opportuni investimenti.

2- CURRICOLI DI STUDIO

Le norme generali sull’istruzione, così come i livelli minimi delle prestazioni da offrire a tutti i cittadini, impongono limiti alle scelte che possono effettuare i soggetti che vivono e governano il territorio. L’autonomia delle scuole, anche nel rispetto del valore legale di titoli di studio, non può curvare i propri curricoli distudio in misura superiore al 20-25%.

3- DISABILITA’ E SOSTEGNO

Appare non corretto parlare di disabilità: una sorta di passo indietro su ambiti pedagogici che vedono l’Italia nelle primissime posizioni europee e mondiali. I percorsi didattici mirati alla inclusione non possono non tenere conto che ogni persona ha proprie abilità diverse. Si deve parlare di diversa abilità, non solo per scrupolo lessicale, ma perché non tornino in auge didattiche differenziate, ‘gruppi speciali di livello’. La scuola italiana ha scelto la strada della inclusione fin dagli anni settanta del secolo scorso.

4- FORMAZIONE

Le righe sulla formazione sono tutte indirizzate all’utilizzo spinto di dispositivi e procedure. In merito all’uso degli strumenti digitali la tecnica, per diventare tecnologia, ha bisogno di un uso consapevole di strumenti e sussidi. La formazione, allora, deve avere come base gli studi universitari sulla ‘media education.’ Una pluralità di strumenti dovrà essere posta al centro dei percorsi formativi: non solo nuove tecnologie ma anche nuovi e diversi contesti didattici, programmazione di setting educativi diversificati, modelli di didattica interdisciplinare verso la trans-disciplinarità.

5- DIGITAL DIVIDE

Sui capaci e meritevoli e sul rischio del ‘digital divide’, la richiesta chiara viene dal compito che la Carta Costituzionale affida alla scuola: capacità di progettare e porre in essere azioni compensatrici delle ineguaglianze.

UIL Scuola