TSM2, Scuola Sci Terminillo risponde alle associazioni ambientaliste: Chi è il “cartello”?

Era abbastanza ovvio a tutti che ci fosse un errore di battitura nel testo dell’articolo che è oggetto delle vostre critiche, si intendeva 50.000 mc circa, senza entrare troppo nel tecnicismo. Leggete le nostre tante pagine di osservazioni se volete approfondire i numeri a suffragio delle nostre tesi.

Ovviamente era scontato un approfondimento da parte vostra proprio su un errore di battitura, questo dà la misura della natura dei vostri interventi, così come si è visto dalle vostre osservazioni che, purtroppo, siamo stati costretti a leggere intensamente. Nessuno vieta ai cittadini di esprimere la propria opinione sulla questione TSM2, ci mancherebbe, ma quello che ci fa riflettere è il tono degli interventi a commento delle altrui opinioni.

Frasi virgolettate come : “il maestro di sci”, forse sarebbe stato almeno più rispettoso dire “il direttore”, oppure “non è la monocultura dello sci che farà il rilancio del turismo dei territori”, raccontano di un dissenso non solo sul merito della questione ma anche verso una categoria in toto, anzi un astio verso un sistema nel suo complesso.

Il sistema sci del Terminillo. Nato nel 1938 tra i primi in Italia, un monumento un orgoglio per tutti, che voi vorreste morto nel 2020. E’ la pretesa di uccidere un sistema appunto, a vantaggio di un’ altro sistema di turismo montano, quello che voi dite è stato indicato dal MIBACT o che esce dalle vostre dichiarazioni. Fino ad ora, purtroppo, le vostre rimangono solo dichiarazioni, fino a che un giorno non le metterete finalmente in pratica. Per ora sono solo parole, e come si sa, se le porta via il vento.

Comunque se un giorno riuscirete a rendere tangibile e reale quello che dimora nei vostri sogni, i sistemi montani possono comunque coesistere, possono essere complementari. Chi vieta a chi di intraprendere una qualsiasi attività economica turistica diversa dallo sci. Anche la scuola sci promuove forme di turismo diverso dallo sci soprattutto in estate.

Ben venga chiunque con nobili intenti con denari freschi con idee ed economie di scala “complementari” alle nostre, chiunque esso sia che dimostri con i suoi investimenti di meritare il rispetto dovuto a chi si mette in gioco a chi rischia del suo. Ecco questo è il punto, la scuola sci non vieta a nessuno di sviluppare le proprie inclinazioni professionali, mentre voi e le vostre sigle vorreste la fine delle nostre iniziative, la fine del nostro sistema economico. Lasciate che siano i nostri clienti a decidere del nostro futuro.

Fino ad oggi in un contesto di offerta turistica scadente, da 13 impianti da sci siamo ormai arrivati ai 3 attuali, i nostri clienti non hanno ancora decretato la nostra fine, anzi tutt’altro si dimostrano sempre più affezionati e soddisfatti. Il nostro mondo oggi necessita di rinnovamento, di investimenti, di collegamento ed unità tra i territori. Non certo necessita di astio tra le parti. Deve recuperare un blasone smarrito, una competitività ritrovata, nella normale competizione economica tra territori vicini, nel succedersi di rinnovamenti, infrastrutture, obiettivi e speranze di crescita economica.

Associazioni serie come il WWF o come il CAI che impugnano argomenti di questo tipo e si fanno rappresentare da personaggi così indegni. La leggerezza con la quale affrontate argomenti complessi come il lavoro montano, il futuro e la vita di famiglie che traggono sostentamento dal turismo invernale, la scelta del campo di battaglia quello dei leoni da tastiera, la lontananza dai territori.

Tutto l’agire del vostro “cartello” è discutibile. Non è più una diatriba tra differenti posizioni, rispettabili, ma differenti. Avete tracciato un solco, una trincea, vi sentite soldati in guerra con lo scudo dell’ambiente a coprire le vostre scorribande. Avete scomodato personaggi di valore nazionale, testate giornalistiche e giornalisti di popolazioni lontane.

Certo in guerra tutto è lecito. Peccato che questa non è una guerra. Non riteniamo né utile né interessante continuare questo scontro ottuso con organizzazioni che non consideriamo autorevoli.
Ne prenda atto chi sarà chiamato a decidere sul futuro di questa montagna, ne prendano atto chi rappresenta il territorio in seno alla regione Lazio. Scegliete con chi e cosa volete costruire per le prossime generazioni di cittadini del Lazio e della provincia di Rieti.

Guardate tutti chi sono questi del “cartello”, che cosa dicono, come agiscono, come conducono la loro ottusa campagna di odio verso tutti coloro che ritengono apprezzabili le soluzioni contemplate nel progetto di rilancio sostenuto da 35 pesanti associazioni di categoria. Leggete tra le righe delle loro dichiarazioni, dei loro toni, quale sia il reale volto di questi personaggi”.

​Scuola Sci Terminillo