Tsm2, UIL firma conciliazione con l’Orso. Paolucci e Palmerini: “Stop alle notizie false”

“Partiamo dai numeri. Nella stagione 2017 2018 le stazioni turistiche invernali dell’Abruzzo hanno incassato oltre 23 milioni di euro dalla solo vendita dei ticket per gli impianti di risalita. Nella stagione appena conclusa – nonostante l’esplosione della pandemia e del conseguente lockdown – sempre in Abruzzo ci sono state oltre 400mila presenze di sciatori. Non solo. La rivista specializzata Skipass Turismo certifica che l’indotto generato dalle stazioni del Centro Sud del Paese è stimato tra i 110 e i 130 milioni di euro”.

Lo dicono in una nota congiunta Alberto Paolucci, Segretario della Uil di Rieti e della Sabina romana, e Marco Palmerini dirigente della Uil di Rieti e della Sabina romana.

“Parliamo di numeri facilmente rintracciabili nei bilanci pubblici dei comprensori e che dovrebbero dissipare i dubbi anche ai chi è ancora scettico circa la realizzazione del progetto “Terminillo Stazione Montana-Turismo Responsabile”, noto come Tsm2 – spiegano Paolucci e Palmerini – Ma allora perché se questi sono i numeri, il Terminillo deve essere condannato all’oblio? Forse perché nella società locale c’è un minoritario ma rumoroso fronte del no agli impianti che non perde occasione per distorcere e strumentalizzare la realtà, sia in termini di futura occupazione che di indotto turistico.

Alcuni si lanciano in ricostruzioni del progetto ammettendo di non conoscerlo alla perfezione. Altri sostengono che il Tsm2 potrebbe nuocere all’orso Marsicano, non conoscendo, o peggio ancora omettendo, la pubblicazione del 2018 della Direzione Capitale naturale, parchi e aree protette della Regione Lazio che colloca la presenza dell’Orso Bruno nella dorsale di confine tra Lazio e Abruzzo sì, ma tra i monti Ernici della Ciociara e nella Marsica tra Avezzano, Sulmona, Scanno, Pescasseroli, per essere precisi in una zona che coincide all’incirca con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e un’ampia fascia che lo circonda fino alla Maiella occidentale. Sia chiaro, ciò non significa che l’Orso non vada tutelato, ma lo si deve fare soprattutto eliminando le cause che portano alla sua mortalità, tra cui primeggiano il bracconaggio e le infezioni trasmesse dal bestiame. Ci piacerebbe vedere i signori e le signore che si oppongo agli impianti parlare anche di questo”.

“Noi della Uil – proseguono gli esponenti sindacali – sosteniamo il Tsm2 che in queste settimane è in valutazione presso la Regione Lazio, perché crediamo fortemente che sia il progetto giusto per rilanciare la stazione turistica dell’Appennino. Non siamo gli unici a pensarla così, basta vedere l’ampiezza del fronte favorevole alla realizzazione di questa opera. Quindi stop agli indugi, perché ogni ulteriore ritardo sarebbe un danno per i nostri territori, sarebbe l’ennesima frustrazione per chi crede fermamente che la rinascita e lo sviluppo della nostra provincia passi anche attraverso i nuovi impianti sciistici”.

“Basta quindi con le notizie false, con le imprecisioni, con le improvvisazioni, con le posizioni ideologiche, coi particolarismi che negli anni hanno affossato Rieti e i tanti borghi della provincia – concludono Paolucci e Palmerini – Basta con tutto questo. Anche per mettere fine a questo stato di cose, nei giorni scorsi abbiamo voluto firmare sul Terminillo una simbolica conciliazione sindacale con l’orso che tutti noi amiamo, con la speranza che una nota di colore possa chiudere anche questa fantasiosa quanto sterile polemica. Ma tornado al Tsm2, chiediamo a tutte le persone che hanno il potere di dare finalmente l’ok al progetto di rilancio del Terminillo, di farlo al più presto, perché una cosa è certa: Rieti deve finalmente uscire dal letargo”.