Pubblicate le linee guida per la riapertura dei centri estivi a partire dal 15 giugno, come stabilito dall’allegato 8 del decreto del presidente del consiglio dei ministri del 17 maggio 2020 per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti nella fase 2 di emergenza Covid 19.
Nello specifico, le indicazioni si applicano alla realizzazione di attività ludico-ricreative per i bambini di età superiore ai 3 anni e gli adolescenti con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione. Possono essere utilizzati per l’accoglienza gli spazi per l’infanzia delle scuole o di altri ambienti similari (ludoteche, centri per famiglie, oratori) oppure parchi o altri contesti similari (outdoor education) in coerenza con quanto stabilito dal Governo.
Le linee guida prevedono di predisporre per genitori, bambini e personale una adeguata informazione su tutte le misure di prevenzione da adottare; sottoscrivere un accordo tra l’ente gestore, il personale e i genitori coinvolti per il rispetto delle regole di gestione dei servizi finalizzate al contrasto della diffusione del virus; garantire una zona di accoglienza oltre la quale non sarà consentito l’accesso a genitori e accompagnatori.
Inoltre, tra le misure previste la possibilità di organizzare i centri estivi su turni per evitare assembramenti e la rilevazione quotidiana della temperatura corporea per tutti gli operatori, bambini, genitori o accompagnatori. Il rapporto tra personale e minori è di 1:5 per bambini da 3 a 5 anni, di 1:7 per bambini da 6 a 11 anni e di 1:10 per ragazzi da 12 a 17 anni.
La mascherina di protezione delle vie aeree deve essere utilizzata da tutto il personale e dai bambini e ragazzi sopra i 6 anni di età. Vanno messi a disposizione idonei dispenser di soluzione idroalcolica per la frequente igiene delle mani in tutti gli ambienti, in particolare nei punti di ingresso e di uscita. I giochi dovranno essere ad utilizzo esclusivo di un singolo gruppo, salvo disinfezione prima dello scambio.
“I bambini e gli adolescenti hanno risentito maggiormente delle limitazioni alla mobilità e alla socialità nel periodo di cosiddetto “lockdown” necessario al contenimento dell’epidemia. La Regione Lazio, considerato un indice di contagiosità in progressivo decremento, intende assicurare a loro e alle rispettive famiglie servizi inclusivi di educazione, socialità e accoglienza. Questa misura rientra nel quadro delle iniziative messe in campo dall’inizio dell’epidemia che, pur nel costante e prioritario interesse della tutela della salute pubblica, hanno lo scopo di favorire la ripresa del tessuto economico e sociale della Regione attraverso la riapertura delle attività in ogni settore. Consentire ai bambini e ai ragazzi di tornare a socializzare in contesti sicuri è un passo fondamentale per rispondere ai bisogni di migliaia di famiglie con figli alle prese con la fase 2 di convivenza del virus”.
Alessandra Troncarelli, assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali