“Salviamo l’Università di Rieti perché la nostra provincia non può rinunciare a un patrimonio culturale ed economico strategico. Non si può distruggere, con un tratto di penna, ciò che è stato con grandi sacrifici costruito negli ultimi venticinque anni.
Sono stati formati migliaia di laureati, sono stati garantiti molti posti di lavoro, il Segretario dell’Ugl Scuola e Università, Masotti, scende in campo e lancia la sua proposta choc, i 73 Comuni della Provincia di Rieti inseriscano quello che possono nel loro bilancio, ogni anno, per dare un contributo finalizzato al rilancio della Sabina Universitas.
Il Comune di Rieti per primo dia il buon esempio e storni i soldi per la cultura e lo spettacolo che non saranno spesi nel 2020 per via del Coronavirus (tra cui quelli destinati al Reate Festival) alla Sabina Universitas. Tutti insieme ce la possiamo fare. Abbiamo il dovere di farcela. Confido molto nel presidente dell’Amministrazione provinciale Mariano Calisse, che è persona saggia e sensibile, affinché convochi un tavolo dei sindaci del territorio per sensibilizzarli su questa emergenza che vale la sopravvivenza di un’intera provincia”.
Ugl Scuola e Università chiama in causa anche la Regione Lazio.
“Fino ad oggi l’Assessore regionale Claudio Di Berardino, di origini reatine, non si è molto speso per la causa – continua Masotti – stesso discorso per il consigliere regionale del Pd Fabio Refrigeri che è molto attento a Poggio Mirteto e dintorni ma dimentica il resto del territorio provinciale.
Diamo dimostrazione che Rieti c’è, che la Sabina c’è e che, se si vuole si può. Aspettiamo con fiducia un riscontro finanziario della Regione Lazio di Zingaretti che, viceversa, sarebbe la maggiore responsabile del fallimento del progetto universitario di Rieti. Non voglio nemmeno prendere in considerazione la proposta del presidente della Fondazione Varrone, Antonio D’Onofrio, di liquidare tout-court la Sabina Universitas. Sarebbe un affondo interminabile.”