Le primarie del 30 dicembre per la scelta dei candidati alle elezioni politiche di febbraio rappresentano una vittoria. Una vittoria per chi, come Matteo Renzi, nel centrosinistra si batte da sempre per il rinnovamento della politica. Un rinnovamento che non può riguardare soltanto il personale politico della classe dirigente nazionale, ma che attiene anche ai metodi attraverso cui la politica compie le scelte più importanti. Oggi sappiamo che dalla partecipazione dei cittadini non si tornerà più indietro.
Oggi sappiamo che le decisioni più importanti – da chi assume il ruolo di leadership a chi rappresenterà i cittadini in parlamento – non saranno più prese dai ristretti vertici dei partiti, ma si compiranno attraverso il coinvolgimento dal basso, e determinante, degli elettori. Un fatto che permette al Partito Democratico di compiere un ulteriore passo avanti nel percorso di riavvicinamento dei cittadini alla politica avviato con le primarie del 25 novembre. E ora va rinnovato il parlamento.
Quando Matteo Renzi parlava di “rottamazione”, in tanti lo accusavano di negare il valore fondamentale dell’esperienza, e di voler sostituire i parlamentari nazionali con giovani inesperti e perciò non in grado di dare risposte ai cittadini. Non è così. Il movimento che si è costituito a sostegno della sua candidatura ha un ossatura composta interamente da amministratori locali, coloro che, per usare le parole dello stesso Renzi, “danno del tu al dolore del nostro tempo”. L’amministrazione locale è la miglior palestra politica del mondo. E’ misurandosi quotidianamente con l’esigenza di risolvere i problemi di un territorio che si acquisisce quell’esperienza e quella approfondita conoscenza delle norme necessarie a segnare la differenza tra chi va in parlamento a schiacciare tasti, e chi invece detiene gli strumenti culturali che servono per incidere significativamente nel lavoro dell’organo legislativo.
E sul territorio della provincia di Rieti, l’amministratore che meglio di ogni altro corrisponde a questo identikit è Fabio Melilli. Del tutto nuovo alla politica nazionale, ma formatosi in anni di intenso lavoro amministrativo sul territorio – una formazione che lo pone in posizione di vantaggio rispetto a tanti altri parlamentari – Melilli avrà la concreta possibilità di mettere a frutto la sua esperienza in difesa delle ragioni del nostro territorio, e avrà l’onere di dimostrare che la sua storia professionale e politica merita il sostegno dei cittadini.