Attraverso i dati elaborati dal Servizio di igiene pubblica aziendale (SISP), incrociati con quelli del DEP Lazio (Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale – Regione Lazio), la Direzione Aziendale della Asl di Rieti descrive l’incidenza cumulativa e la prevalenza di casi COVID-19 nella provincia di Rieti, notificati al Servizio Regionale per l’Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle Malattie Infettive (SERESMI), per 10.000 residenti, aggiornata al 5 maggio 2020.
Nella giornata di ieri i casi positivi in provincia di Rieti risultavano essere 229; i comuni dove il numero di casi positivi si rileva più alto sono Rieti (105 totali con una incidenza del 22,08), Contigliano, dove è stata istituita la zona rossa dal 30 marzo al 14 aprile (69 totali con una incidenza del 181,29) e Fara in Sabina, secondo comune con maggiore densità di popolazione (8 totali con un’incidenza del 5,79).
Seguono, Cantalice (6 casi totali e un’incidenza del 22,12), Borgorose (5 casi totali con un’incidenza dell’11,01), Petrella Salto (4 casi totali) e Cittaducale (4 casi totali) rispettivamente con un’incidenza del 34,04 e del 5,89. Tre i casi totali attualmente sotto la lente del SISP a Forano (incidenza del 9,49), Stimigliano (incidenza del 12,84) e Poggio Mirteto (incidenza del 4,73).
Due i casi che insistono invece a Varco Sabino (incidenza 107,53), Torricella Sabina (incidenza 1,87), Torri in Sabina (incidenza 15,90), Monte S. Giovanni (incidenza 28,69), Cantalupo in Sabina (incidenza 11,83) e Antrodoco (incidenza 7,78). Un solo caso si registra infine a Toffia (incidenza 9,96), Scandriglia (incidenza 3,20), Poggio Moiano (incidenza 3,70), Fiamignano (incidenza 7,30), Collevecchio (incidenza 6,43), Castel Sant’Angelo (incidenza 7,72) e Belmonte in Sabina (incidenza 15,87).
Agli pseudo epidemiologi che in queste settimane stanno mettendo in dubbio le azioni messe in campo dall’Azienda Sanitaria Locale e dai Sindaci del territorio della provincia di Rieti per contenere la pandemia, vorremmo ricordare che le cause che hanno determinato l’aumento esponenziale di positivi in provincia di Rieti sono riconducibili essenzialmente a due fattori: ai cluster delle Case di riposo private: 77 in tutto e alla percentuale di popolazione anziana presente nella provincia di Rieti: +25% di ultra 65enni rispetto al 21% del Lazio e al 22,6% d’Italia.
Il brusco innalzamento della curva epidemiologica nel reatino, è infatti avvenuto il 30 marzo 2020 con 52 nuovi casi positivi registrati: proprio nella giornata in cui l’Azienda Sanitaria Locale di Rieti ha deciso di subentrare nella gestione delle strutture private S. Lucia e ALCIM assumendosi la responsabilità della gestione socio sanitaria.
Continuare a mettere in dubbio dati, percentuali, misure e azioni assunte dall’Azienda Sanitaria Locale di Rieti in questi due mesi per prevenire e contenere la pandemia significa soltanto mistificare la realtà dei fatti: vale a dire, che la Asl di Rieti è tra le Aziende sanitarie del Lazio che ha effettuato il numero maggiore di tamponi alla popolazione (+15mila), il numero maggiore di tamponi al personale sanitario (+88%), la prima a trasformare due Case di riposo private in strutture Covid, con mezzi, attrezzature e personale propri, tra le prime ad avviare i test sierologici all’interno di una indagine di sieroprevalenza nazionale.