FP CGIL: “Alla Asl Rieti è caos sul riconoscimento economico promesso dalla Regione agli operatori sanitari”

“La proposta della ASL di Rieti per l’indennità da riconoscere al personale sanitario per la lotta contro il COVID 19 è inaccettabile. Questo sindacato contesta la proposta della ASL di Rieti in merito all’accordo regionale sottoscritto l’11 aprile.

Un riconoscimento per chi, tra il personale dell’Azienda è quotidianamente impegnato in prima linea contro la lotta al terribile virus, questo prevede l’accordo dell’11 aprile scorso, per la corretta individuazione dei reparti più esposti era necessario un confronto tra Azienda ed Organizzazioni Sindacali ed invece tutto questo di fatto non c’è stato. Il 20 aprile l’azienda attraverso un timido approccio in videoconferenza ci ha comunicato che non era nelle condizioni di fare una proposta.

A denunciarlo sono Francesco Frabetti segretario generale Fp CGIL, Antonio Beccarini Segratario aziendale comparto FP CGIL e Giacinto Di Gianfilippo segretario Aziendale Dirigenza FP CGIL – dopo la riunione del 20 aprile 2020 l’Azienda a seguito delle nostre richieste avrebbe dovuto convocare ulteriore incontro per comunicarci gli ambiti e i numeri dei dipendenti coinvolti nella lotta al terribile virus, invece della prevista convocazione l’azienda sanitaria reatina ha recapitato alle Organizzazioni Sindacali una griglia con i numeri relativi ai beneficiari dei bonus dopo averli inviati alla Regione Lazio, numeri TUTTI DA INTERPRETARE.

Peccato che, da quello che abbiamo potuto capire da un calcolo approssimati, la Asl riconoscerà ad una parte molto limitata dei lavoratori che sarà pari a il 20% di tutto il personale. Tutto ciò è inaccettabile – tuonano i sindacalisti – soprattutto perché il de Lellis è un ospedale HUB COVID e che sul territorio reatino si sono verificati diversi focolai in strutture Residenze per Anziani, vedi santa Lucia e ALCIM (arcobaleno Greccio, ACIM Contigliano e Aurora Rieti ) per la quale l’Azienda ha dovuto mettere in campo, anche se con ritardo, uno straordinario intervento, per la quale tutti i lavoratori con spirito di abnegazione hanno garantito l’emergenza. “Tutto ciò è inaccettabile, non dobbiamo dimenticare che nella ASL di Rieti ci sono stati sanitari contagiati oltre ai massimi – commentano Frabetti, Di Gianfilippo e Beccarini.

“La valutazione dell’Azienda non può essere restrittiva ma deve tenere conto di tutti i lavoratori a cui abbiamo chiesto e stiamo chiedendo un sacrificio enorme e straordinario in termini di stress e fatica quotidiana, non possiamo accettare che nemmeno uno su cinque merita un gesto tangibile di gratitudine. “E poi, che non si sia definito in un ambito di approfondito confronto con i rappresentanti dei lavoratori su come distribuire le risorse assegnate per il bonus è una palese violazione delle più basilari relazioni sindacali”, proseguono i sindacalisti.

“Decidere tutto con un atto unilaterale, senza alcuna alcun coinvolgimento diretto con chi rappresenta chi sulla linea del fronte ci sta davvero, è uno spettacolo indecoroso che offende i lavoratori”. Inoltre al fine di evitare fantasiose interpretazioni, riteniamo sia necessario precisare che per la CGIL FP non ci sono dubbi sulla destinazione dei 24.000.000 di € , riportiamo pedissequamente capoverso dell’accordo.“

Con la sottoscrizione del presente accordo la Regione si impegna a definire e destinare, le Risorse Aggiuntive Regionali necessarie per la copertura economica delle entità definite dal presente accordo, stimate in 12 mln di euro che andranno ad integrare le risorse disponibili ai sensi dell’art. 1 del DL. 18.2020, che ammontano a circa 24 mln di euro che saranno utilizzate per compensare il disagio e l’impegno di tutto il personale del SSR.”, al netto dello strumento normativo che sarà utilizzato per la ridistribuzione sarà cura della Regione Lazio a garantire la trasparenza dell’accordo.

“Chiediamo che l’azienda sospenda immediatamente l’effetto delle scelte che ha fatto e comunicato alla Regione Lazio, alla Regione chiediamo di verificare se realmente si siano attivati tavoli di confronto che abbiano portato ad una scelta condivisa con le Organizzazioni Saindacali, verificata l’assenza di tavoli di confronto chiediamo di ridefinire e rideterminare gli ambiti coinvolti e i numeri del lavoratori coinvolti, quindi non possiamo derogare dalla necessità di tutelare i lavoratori che la retorica quotidiana definisce eroi e la burocrazia aziendale derubrica a rischio basso, non riconoscendo a ciascuno di loro l’impegno che senza condizioni e senza risparmio, che sta mettendo a vantaggio di tutti, anche a rischio oltre se stessi anche le proprie famiglie.”

FP CIGL