“La Regione, come annunciato dall’Assessore alla Sanità D’Amato si appresta a fare i test sul Covid-19 partendo da chi rischia di più: dalle forze di Polizia, Vigili del Fuoco, militari e si è scordato delle Polizie Locali; eppure in questi giorni siamo in prima linea a Roma come nel Lazio, con migliaia di posti di blocco, abbiamo controllato centinaia di migliaia di persone alla pari o forse più di altre Categorie inserite invece con priorità in quell’elenco.
Non possiamo credere che per l’Assessore D’Amato la vita di un Poliziotto Locale valga meno di quella di un appartenente alle forze di polizia, visto che stiamo facendo lo stesso tipo di controlli e corriamo gli stessi rischi di contagio – ha dichiarato Alessandro Marchetti, Segretario regionale del SULPL, Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale
“E non credo che non si sappia quello che sta facendo la Polizia Locale – aggiunge Luca Guarnacci, segretario provinciale SULPL Rieti – è sotto gli occhi di tutti, in strada come sulle TV nazionali e sui quotidiani, dove sono state riportate le immagini ed i dati dei controlli fatti proprio dalle Polizie Locali di Roma e del Lazio. Persino il Presidente della Repubblica Mattarella a reti unificate ha ringraziato le Polizie Locali, cosi come ha fatto il Direttore dell’ISS e il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Borrelli, mentre addirittura il Capo della Polizia ha disposto il nostro inserimento nei decreti di ordine pubblico dei Questori.”
“In Lombardia ad esempio le polizie locali stanno facendo i test con le altre polizie. Qui nel Lazio siamo carne da macello e cittadini di serie B. Con questi politici verrebbe voglia di gettare la spugna e proclamare lo stato di agitazione o lo sciopero, ma non lo faremo, perché sappiamo bene che finché in strada ci saremo noi, ci sarà sicuramente più gente a casa e alla fine vinceremo tutti insieme il Covid, nonostante l’Assessore D’Amato – ha concluso Marchetti.