“La disperazione fa brutti scherzi anche a Renzi. Se la prende con tutti: con le regole, quelle che sono state approvate anche da lui stesso, con tutte le regioni e i territori (sono la maggioranza) dove non ha avuto risultati brillanti, con tutto il Lazio per un risultato che lo ha visto soccombere.
Attacca in modo scomposto partendo da Sel e arrivando alle parrocchie, colpevoli di non averlo aiutato. Se la prende anche con il gruppo dirigente del Pd di Roma e del Lazio che, secondo lui, avrebbe accumulato solo sconfitte e poi, come è ovvio, con il gruppo consiliare del Pd che insieme a tutte le altre forze del centrosinistra ha votato l’aumento dei fondi ai gruppi.
Dico a Renzi che ognuno si assume le responsabilità storiche della sua lunga o breve carriera politica. Responsabilità però che non sono solo degli altri, ma dovrebbero essere anche di chi non ha ancora definitivamente chiarito il motivo dei soldi arrivati da Lusi o i rapporti con gli amici dei paradisi fiscali o la strana vicenda dei 6 milioni di euro spesi da una società in house voluta dallo stesso Renzi quando all’epoca era Presidente della Provincia.
Chi è raggiunto da responsabilità giudiziarie deve scomparire dalla politica, per le altre responsabilità, ognuno faccia lo sforzo di assumersi le proprie. Se tutti devono essere limpidi, ancora più trasparente deve essere chi si candida a prossimo leader nazionale del centrosinistra”.