Come noto, nella giornata di ieri le organizzazioni CNA Rieti, CGIL, CISL, UGL, Confartigianato Imprese, Upa- Casa, C.L.A.A.I., Ascom Confcommercio, Confcooperative e AGCI hanno sottoscritto un documento unitario contro il decreto del riordino governativo dei territori, che vede Rieti perdere l’autonomia come Provincia e annessa a Viterbo.
Una decisione, come scritto nel documento, che, a giudizio delle organizzazioni, avrebbe gravi effetti sociali ed economici di disintegrazione dell’unità della provincia. Anche la Uil di Rieti è del tutto d’accordo con quanto contenuto nel documento e con la necessità di mantenere unito il territorio provinciale.
Il sindacato non è stato chiamato a sottoscrivere questo documento e non vorremmo che il sostegno che è stato accordato al Comitato Rieti in Umbria sia stato male interpretato. Mai la Uil ha creduto che si potesse avviare un discorso basandosi su ipotesi di disgregazione, tuttavia, di fronte all’aberrazione governativa della proposta e, di contro, alla totale mancanza di alternative, anche da parte di una politica regionale incapace di tutelare, come avvenuto in altre Regioni, le peculiarità della provincia di Rieti, quella di tentare il passaggio di tutta la Provincia in una regione dove, di sicuro, maggiori sarebbero le affinità socio culturali ed economiche dei due territori che si andrebbero ad unire, ha ritenuto che l’ipotesi referendaria potesse essere intesa come il male minore a dispetto della soluzione proposta dal Governo, quella dell’unione con Viterbo, dalla quale si trarrebbero solo gravi svantaggi dai quali, i comuni del reatino, in maniera autonoma e schizofrenica, avrebbero cercato di sottrarsi con iniziative autonome.