Si è conclusa, con la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma, la vicenda giudiziaria che vedeva indagati per una serie ripetuta di episodi di bullismo tre studenti residenti nella Bassa Sabina.
La vicenda risaliva nel settembre del 2008 quando i tre avevano individuato nel pullman che percorreva quotidianamente, in orario post-scolstico, la tratta Rieti-Poggio Moiano il teatro ideale per mettere in atto una varietà di azioni non proprio gentili nei confronti di numerosi viaggiatori ed altri studenti. In particolare, una serie di richieste-angherie che prevedevano canzoni oscene, lo scrivere od urlare frasi scurrili da rivolgere, preferibilmente, era indirizzato nei confronti di alcuni ragazzi rumeni verso i quali gli stessi tre imputati aggiungevano frasi che il Pm indica, a conclusione delle sue indagini, come “derivanti da odio etnico e nazionale”. Il tutto ripetendosi per numerosi giorni, arrivando a trasformare quel breve viaggio di ritorno a casa dalla scuola in una sorta di piccolo incubo quotidiano.
In definitiva un bel campionario di violenze, fortunatamente solo verbali, e di offese, che trovarono conclusione nel litigio da parte di uno dei tre giovani con il padre di un ragazzo che, spesso e volentieri, era stato anch’egli oggetto delle attenzioni dei bulli.
Da qui le indagini successive della Squadra Mobile, avviate nell’ambito dei servizi della Questura specificatamente rivolti al contrasto del bullismo in ambito scolastico, quindi l’ identificazione del terzetto e la successiva denuncia all’autorità giudiziaria per i reati, in concorso, di violenza privata, molestia, disturbo alla persona e discriminazione razziale.
Reati dai quali i tre giovani studenti, difesi dall’avvocato Francesco Persio del Foro di Rieti e dagli avvocati Gualtiero Cremisini e Domenico Coletta del Foro di Roma, dovranno dare spiegazione e, per quanto possibile giustificazione, nella successiva fase processuale.