CSV Lazio ha una nuova presidente: Paola Capoleva (nella foto), fino ad ora vicepresidente vicaria, si avvicenda con Renzo Razzano, come previsto dagli accordi che hanno portato alla fusione dei due precedenti Centri di Servizio, Cesv e Spes.
Insieme, Capoleva e Razzano (che oggi è vicepresidente vicario), hanno condotto il processo di unificazione che, in coerenza con le indicazioni e lo spirito della Riforma del Terzo Settore, ha dato vita ad un CSV che, spiega Razzano, «è e sarà più efficace, grazie al radicamento in tutto il territorio della regione, alla capacità di intercettare le esigenze del volontariato e di rispondervi, all’impegno nel potenziare il contributo del volontariato allo sviluppo del territorio, creando fiducia e contrastando la cultura dello scontento, come espresso nel documento strategico “Csv Lazio Futuro Prossimo”.
Un CSV capace di accompagnare il volontariato sulla strada dell’innovazione».
«Insieme a Razzano daremo stabilità al processo avviato, che si è aperto con un confronto con le associazioni e con il territorio», spiega Paola Capoleva, che è Dirigente assistente sociale della ASL Roma 6 e docente incaricata di Metodi e Tecniche del Servizio Sociale all’Università di Cassino. «Tra le priorità», continua, «c’è l’adozione della co-progettazione come elemento fondante nella costruzione di partnership tra associazioni, istituzioni, CSV.
Serve inoltre un investimento forte nei confronti delle nuove generazioni: abbiamo già investito nel servizio civile, nel progetto Scuola e Volontariato, nei progetti contro la povertà educativa. Dobbiamo continuare su questa strada, connettendo le generazioni per costruire reti generative». Perché, conclude, «non vogliamo essere una nicchia di coraggiosi, ma un laboratorio che guardi al futuro».