Nel quadro delle attività di controllo della circolazione stradale svolte nella provincia di Rieti anche per contrastare l’esercizio delle motocross illegali, fenomeno che si verifica soprattutto nelle giornate festive, i militari della stazione Carabinieri Forestali di Poggio Mirteto e del posto fisso Monte San Giovanni in Sabina, hanno effettuato un controllo congiunto nel Comune di Poggio Mirteto, fermando alcuni centauri e sequestrando un mezzo.
La stessa moto è di un cittadino reatino che circolava su un motociclo regolarmente dotato di targa, ma sprovvisto di copertura assicurativa di responsabilità civile verso terzi e della prescritta revisione periodica, non più eseguita da vari anni: la riscontrata infrazione dell’art. 193 comma 2 e dell’art. 80 comma 14 del D. Lgs. 285/92 (Codice della strada) ha comportato, pertanto, l’elevazione di due verbali per un importo totale di oltre 700 euro ed il sequestro amministrativo del mezzo. Del fatto è stata anche data notizia all’Autorità Amministrativa competente per materia, rappresentata dalla Prefettura di Rieti.
I controlli sulla circolazione stradale effettuati dai Carabinieri forestali rivestono una particolare importanza nei piccoli centri urbani del reatino, nei territori rurali e forestali, soprattutto al fine di prevenire attività illegali di motocross esercitate fuori pista o su sentieri di montagna che, nella loro apparente innocuità, possono comportare varie infrazioni e problemi: si va dall’erosione e compattamento del suolo con aumento del dissesto idrogeologico, all’inquinamento in varie forme (aereo ed acustico in primis), al rischio per la sicurezza stessa dei guidatori e di escursionisti che si trovassero nel pieno di tali attività.
In alcuni casi a queste pratiche scorrette si affiancano altre irregolarità quali l’assenza di targa o di assicurazione e revisione, quale è stato il caso del mezzo sequestrato a Poggio Mirteto. La cosa può diventare ulteriormente seria quando si percorra senza autorizzazione il territorio di aree protette, SIC o ZPS della Rete “Natura 2000”: in tal caso si potrebbe configurare l’ipotesi di reato di deturpamento delle bellezze naturali, punito dall’art. 734 del Codice penale e tale da comportare denuncia all’Autorità giudiziaria ed ammende salate.
L’esercizio abusivo o illegale del motocross rappresenta, infine, anche un danno per l’immagine dei veri appassionati e sportivi del settore, che tradizionalmente praticano questo sport nel pieno rispetto della natura e delle regole in materia e che si limitano ad effettuare le proprie escursioni o gare correttamente, nelle occasioni ed aree appositamente autorizzate.