Il Clavicembalo, la reatina Lucia Adelaide Di Nicola e le sale da concerto di tutta Europa

La musica, per quanto possa essere strano, richiede silenzio, concertazione e predisposizione spirituale. In questi giorni di festa, per chi esercita il mestiere di musicista, significa essere lontano da casa, dagli affetti e dalle proprie radici anche se nel cuore arde sempre il ricordo.

Esso è l’elemento essenziale che fa nascere tutto ciò, un’idea apparentemente semplice che è costituita da accordi, dissonanze, intervalli, pause e pretesa di verità. Si, perché la musica, è anche pretendere la verità senza chiederla. Non si può non essere se stessi davanti al proprio strumento.

Nella sua totalità di perfezione essa deve creare un’armonia interiore tra noi e il mondo, un collegamento che va al di la della nota stessa e la sua percezione.

Fare musica presuppone anni di preparazione, di studi, di solitudine e di sacrifici. Questo è il caso di Lucia Adelaide Di Nicola, clavicembalista reatina che gira il mondo grazie alla sua passione.

Lucia proviene da una famiglia dove la musica è stata accolta come un dono, così, in giovanissima età, ha iniziato con lo studio del pianoforte e si è diplomata con il massimo dei voti presso il conservatorio, ma quei canoni di Bach, l’armonia di Vivaldi e la musica medievale hanno sempre fatto parte dei suoi giorni e del suo essere come qualcosa di sospeso.

Anni fa, per caso, si sedette ad un clavicembalo e in quell’attimo percepì per la prima volta di essersi ricollegata con la sua vera essenza ed intuì che il cerchio finalmente si era chiuso.

Clavicembalista, quella era la sua strada. Da quel momento inizia nuovi percorsi, un altro diploma, tantissime soddisfazioni.

Vincitrice di numerosi concorsi, premi e riconoscimenti, incontra sul suo cammino il maestro Andrea De Carlo, (ospite della Fondazione Varrone insieme a Lucia proprio qualche settimana fa) che notando il suo talento la inserisce nel suo Ensemble “Mare Nostrum”, dove dal 2017, riveste il ruolo di clavicembalista titolare.

Così ecco che per lei inizia un percorso bellissimo che le ha regalato un’esperienza in orchestra per opera barocca nelle grandi sale da concerto in ogni parte d’Europa.

Lucia, oltre ad essere una musicista, è anche una studiosa di opere antiche e musicologiche.

Nel corso delle sue ricerche ha portato alla luce un’opera ritenuta perduta di Alessandro Stradella dal nome “La Doriclea”, nascosta proprio tra le mura di un archivio privato a Rieti.

Dopo averne curato l’edizione, Lucia e l’orchestra Il “Pomo d’Oro” diretta da Andrea De Carlo, hanno portato quest’opera nel mondo ricevendo premi e portando onori anche alla nostra città di Rieti.

Per la reatina Lucia, in programma per il prossimo anno ci sono 3 dischi pieni di novità musicali e un recital per Clavicembalo Solo che con un tema decisamente particolare porterà anche nella città di Rieti. La musica esige un animo sensibile, un tocco gentile e un ritmo accordato con il cuore. – Testo: Sonia De Santis – Foto: Antonino Scordo