Le risorse del bonus vanno nel fondo dell’offerta formativa ma a detta della Uil Scuola mancano all’appello almeno 900 milioni di euro per ottenere un aumento contrattuale a tre cifre.
E’ sicuramente fondamentale uscire dalla logica del bonus, fonte di malumore tra i docenti. La Uil Scuola ricorda che il personale della scuola è all’ultimo posto della scala retributiva dei lavoratori del Pubblico Impiego e da tempo ne rivendica l’adeguamento. I due tavoli negoziali che si dovranno aprire, uno alla Funzione Pubblica, l’altro al Miur devono servire per rinnovare il contratto di lavoro scaduto sia per la parte normativa che per quella economica. Restano da definire le regole in materia di sanzioni disciplinari e sedi di garanzia della libertà di insegnamento per la funzione docente e va liberata la contrattazione dai vincoli legislativi ancora esistenti.
“Infine – a detta del Segretario generale della Uil Scuola Pino Turi – bisogna abbandonare la stagione della contrapposizione per abbracciare quella della condivisione e del modello della comunità educante, che inizia da positive relazioni sindacali da saldare in sede di confronto e che siano utili per il benessere lavorativo e necessario presupposto per il quale la Uil Scuola rivendica un incremento delle retribuzioni di 150 euro.”
R.M.