Le fake news come strumento per indirizzare il comportamento delle collettività è
attualità. Tutti noi quotidianamente censuriamo questa attività quando svolta sui
social col chiaro intento di far prevalere un pensiero portatore di un interesse
latente. E’ chiaro come il tentativo di far emergere una verità supportata da dati
scientifici rappresenti il bene comune. Bene comune che dovrebbe essere la
prioritaria causa a muovere chi le istituzioni è stato chiamato a rappresentarle.
Il Gruppo Salviamo Viale Maraini non vuole fare da sponsor a nessun rappresentante politico, perché forse il gioco è proprio questo “bene o male, basta
che se ne parli”. Appare doveroso, in virtù della comune battaglia civica del gruppo, denunciare comportamenti volti a mistificare la realtà con l’intento di rilanciare interventi infrastrutturali pericolosi.
Nell’esposizione di questo ragionamento premettiamo che il Gruppo Salviamo Viale
Maraini rivendica il suo sostegno ai pendolari che si spostano ogni giorno per
raggiungere Roma, L’Aquila o altre sedi di lavoro e alle politiche volte ad
implementare i servizi su rotaia. Cogliamo l’occasione per ribadire che il Gruppo
auspica che i collegamenti ferroviari diretti da e verso la stazione di Rieti vengano
potenziati ed estesi ed anche ripristinati come quello ad esempio verso Perugia.
Tutto ciò premesso riteniamo un fake la dichiarazione del consigliere con delega ai
trasporti Moreno Imperatori al Corriere di Rieti del 16.12.2019: “una mministrazione
deve pensare anche alla città del futuro e i treni bimodali e il sottopasso di viale
Maraini vanno sicuramente in questa direzione. NON ESISTE IL PRIMO SENZA IL
SECONDO.
A prova di ciò presentiamo le seguenti evidenze:
1) Mettere in relazione l’esercizio dei nuovi treni “bimodali” con il sottopasso di viale Maraini è assolutamente FALSO:
· La stazione di Rieti è già idonea a ricevere il transito e la sosta dei nuovi treni,
anche con l’attuale passaggio a livello di viale Maraini;
· Le corse dei treni bimodali sostituiranno le attuali corse dei treni tra Rieti e
Terni e quindi non ci sarà incremento di corse;
·Attualmente ci sono 17 corse giornaliere di ANDATA tra Rieti e Terni e 17
corse di RITORNO da Terni a Rieti, quindi il programma di Trenitalia prevede
già una potenzialità giornaliera di 17 corse dirette con ROMA sia in andata
sia in ritorno.
2) Affermare che i treni bimodali comporteranno l’aumento dei tempi di attesa
al passaggio a livello di viale Maraini è FALSO, infatti:
· La linea attuale a binario unico necessita di stazioni di incrocio dove effettuare gli scambi dei treni che hanno versi di marciano da opposti;
· L’attuale linea raggiunge la saturazione con 40-42 corse giornaliere (20-21 per
ogni verso di marcia), considerando un programma dalle ore 6 del mattino fino alle ore 22 (le norme di sicurezza delle FFSS sono molto rigorose soprattutto su una linea ad un solo binario);
Attualmente il programma feriale di Trenitalia prevede 34 corse giornaliere
(17 per ogni verso di marcia), dalle ore 6 del mattino fino alle ore 22. Quindi
ogni ora c’è un treno che parte verso Terni ed uno che arriva da Terni.
· I treni una volta che hanno raggiunto Terni possono benissimo proseguire per
ROMA, così come i treni che provengono da Terni possono avere la stazione
di partenza a ROMA;
In teoria quindi l’attuale infrastruttura ferroviaria, collegata alla stazione di
Rieti, è in grado di collegare ROMA con 17 treni in partenza e 17 treni in arrivo;
· Come si vede non c’è nemmeno necessità di aumentare il numero delle corse perché quelle programmate nei giorni feriali sono già una ogni ora.
Quindi con l’entrata in servizio dei treni bimodali NON AUMENTERANNO I TEMPI
DI ATTESA DEGLI AUTOMOBILISTI al passaggio a livello.
Allora la domanda che gli iscritti al GRUPPO SALVIAMO VIALE MARAINI si pongono è: “Perché si vuole far credere che con i treni bimodali aumentano i tempi di attesa al P.L.?
Inoltre, riteniamo un chiaro fake anche le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Moreno Imperatori sui tempi di percorrenza delle corse dei treni. E’ stato infatti affermato che sarà possibile raggiungere Terni in 20 minuti. A tal proposito è doveroso ricordare che la distanza ferroviaria tra la stazione di Rieti e quella di Terni è di 41 Km; per rispettare i tempi sopra indicati è necessario percorrere il tragitto Rieti Terni ad una VELOCITA’ MEDIA superiore a 120 Km/h. Vi sembra possibile?
I tempi ragionevoli per raggiungere Terni partendo da Rieti sono di circa 30 minuti,
se non si devono fare incroci o fermate intermedie. Poi per raggiungere Roma
Tiburtina che dista 150 Km. occorre sommare altri 55-60 minuti, oltre al tempo
occorrente a cambiare modalità e verso di marcia del treno alla stazione di Terni
circa 6-8 minuti. Il totale è di almeno 90 minuti. Questo è il tempo che dobbiamo
aspettarci che comunque potrebbe risultare molto buono.
CARI AMICI PENDOLARI SAPPIATE CHE IL POTENZIAMENTO DEL COLLEGAMENTO
FERROVIARIO DIRETTO CON ROMA, CON ABBATTIMENTO DEI TEMPI DI PERCORRENZA E ENTRATA IN SERVIZIO DEI TRENI BIMODALI, NON E’ MINIMAMENTE INFLUENZATO DAL SOTTOPASSO DI VIALE MARAINI. DA CITTADINI DOBBIAMO SOLO CHIEDERE ALLA REGIONE LAZIO LA CONSEGNA DEI TRENI BIMODALI ED A TRENITALIA UN NUOVO ORARIO CHE CONTEMPLI UN MAGGIOR NUMERO DI CORSE TRA RIETI E ROMA.
Dimostrato che I treni bimodali e il sottopasso di viale Maraini non sono in relazione tra loro:
- Perché si continua ancora a parlare di sottopasso mettendo in relazione
l’infrastruttura viaria ai treni bimodali? - Perché la stazione di Rieti non viene dotata di accorgimenti impiantistici moderni, tali da consentire di ridurre drasticamente i tempi di attesa al passaggio a livello?
- Perché non si è dibattuto in maniera aperta sul tema del sottopasso durante la campagna elettorale del 2017? Il risultato elettorale, ricordiamo è stato deciso per meno di 100 voti; alla luce di questa proposta progettuale sarebbe
potuto cambiare?
Inoltre, perché non si prende in considerazione la proposta del Gruppo SalviamoViale Maraini di realizzare il collegamento viario tra Viale Matteucci con il sottopasso di Via Fundania, come già previsto dal piano regolatore dell’Ing De Benedictis?
Il nostro augurio è che la verità sia sempre posta al centro delle istituzioni e non
venga tirata per la giacca al fine di convogliare consensi. E proprio in tema di
infrastrutture il caso del MOSE di Venezia poi dovrebbe averci insegnato qualcosa!?L’organizzatore del Gruppo Luciano Pitoni.