Ritengo di dover tranquillizzare utenti e operatori dell’Ospedale cittadino a proposito delle sette deroghe per le quali i decreti sono pronti da quattro mesi in attesa della firma del sub commissario Giorgi (PD).
I progressi registrati in materia di risparmio (780 ml di disavanzo a fronte di 1,4 mld dell’epoca Marrazzo- Montino) e la diminuzione della spesa farmaceutica, convenzionata e ospedaliera, autorizzano, infatti, cauto ottimismo per il futuro. E non sarebbe ragionevole che, in nome di osservazioni, spesso capziose, avanzate dal “ tavolo tecnico nazionale”, nella riunione del 24 luglio, si interrompesse la continuità del servizio sanitario pubblico nel Lazio.
Appare, in particolar modo, privo di pregio il rilievo secondo cui le deroghe finora concesse dalla Polverini avrebbero natura clientelare. Per autorizzare assunzioni sono stati, infatti, utilizzati i criteri contenuti nel decreto a cui fecero costante riferimento prima la coppia Marrazzo – Montino e poi il Prof. Guzzanti. Rimane, pertanto, il dubbio che tra Ministero della Salute e Commissariato del Lazio ci sia qualcuno che giochi, attraverso ritardi strategici, a creare difficoltà alla Polverini per fornire alla minoranza del PD spunti per plausibili polemiche politiche.
Mi auguro di no perché sarebbe lesivo del diritto dei cittadini del Lazio ad un’ adeguata assistenza sanitaria. Qualora, però, l’ipotesi si rivelasse fondata i responsabili di quest’azione “ ritardante”, peraltro facilmente individuabili, incontrerebbero la decisa reazione della Polverini che credo non intenda farsi macinare dalla rabbia popolare per responsabilità altrui. In un caso o nell’altro le sette deroghe per Rieti ci saranno. E dalla velocità con cui saranno firmate verificheremo se siano in atto, o meno, tentativi di boicottaggio!