SPENDING REVIEW, SEL: BENE IL RICORSO AL TAR DELLA PROVINCIA DI RIETI

Palazzo Dosi
Con l’elezione della segreteria provinciale di SEL composta da: Elisa Lauta, Mariano Leoni, Giuliano Tarquini, Massimiliano Troiani, Emanuele Desideri , Federica De Santis ai quali si aggiungono i rappresentanti di Provincia e Comune capoluogo Pierluigi Felli, Luigi Taddei, Arianna Grillo, Simone Petrangeli continua il percorso di rinnovamento del partito.
"Percepiamo la drammatica necessità di ripartire dai territori e dalle periferie, – dichiarano gli esponenti di SEL – oggi che i presidi di democrazia del nostro territorio finiscono sotto la scure del governo Monti a causa della L.95-2012 denominata “spending review”.
Lo stravolgimento degli assetti istituzionali che riguardano soprattutto gli enti locali: Comuni, Unione dei Comuni, Comunità Montane, Province e Società Pubbliche, segnano la fine di un percorso partecipativo che ha contrassegnato decenni di condivisione democratica relegando a mera marginalità i consigli comunali e consegnando le Province ad ente di 2° livello, menomando la funzione e la possibilità di selezionare la classe dirigente. Il taglio d’imperio deciso dal Governo Monti che inizialmente vedeva l’annullamento totale degli assetti provinciali, poi ridotto per parametri chilometrici o per popolazione residente ad altre 50 Province, creando situazioni paradossali in Toscana, Lazio, Umbria, Molise, Basilicata; poteva essere pensato, se non si fosse cavalcata l’onda dell’antipolitica, attuando da quest’anno la proposta riguardante le Città Metropolitane che avrebbe visto interessati oltre 20 miliardi di abitanti, un sistema coinvolgente 1/3 della popolazione nazionale".
"Stranamente – continuano dalla segreteria del partito – questa proposta è a valere dal 2014, quindi risulta davvero incomprensibile che su un tema riguardante i COSTI il Governo abbia deciso d’iniziare dalle aree interne e montane. Le aree montane che nel nostro paese producono il 19% di PIL, non vedranno più una rappresentazione reale delle ragioni che sin qui, degnamente sono state esposte nei vari livelli di governo, partendo dal piccolo ente locale fino ad arrivare alle rappresentanze parlamentari. Il ruolo degli amministratori in futuro sarà relegato per censo e quindi vedere l’annichilimento della partecipazione ai processi democratici che fin qui abbiamo vissuto. In un momento di recessione spaventosa, la scomparsa delle istituzioni legate alla territorialità reatina, impoverirà ulteriormente sotto ogni profilo questa nostraProvincia".
"Per questi motivi sosteniamo la decisione del Consiglio Provinciale di ricorrere ai diversi organi giurisdizionali Tar e Consulta. Riteniamo comunque che tale iniziativa non ci metta a riparo dalle aggressioni dell’antipolitica che stanno dettando l’agenda dei Partiti Italiani. Noi, come SEL, crediamo nella buona politica come proposta coinvolgente la società nelle sue istanze e non pensiamo che la riduzione degli spazi democratici sia un buon viatico per riavviare una macchina complessa proiettata verso sfide enormi. LAVORO, STATO SOCIALE, SANITÀ, SCUOLA PUBBLICA E BENI COMUNI sono e restano i punti nodali di ogni nostra azione politica".