PIETRANTONI CGIL SULLA CRISI E SUI BILANCI PUBBLICI

Tonino Pietrantoni CGIL

Non è tempo di polemiche spicciole, lo comprendiamo bene. Però c’è la crisi che non è un’identità astratta, non è fatta solo di indici poco comprensibili che appaiono lontani e appartenenti a mondi lontani, la crisi è difficoltà materiale delle persone e delle famiglie che giorno dopo giorno perdono le capacità di reddito per soddisfare i bisogni più elementari e indispensabili a vivere. Il tutto è peggiorato dalle prospettive future che si annunciano ancora più negative. Non possiamo più di tanto quindi, proprio perché come sindacato rappresentiamo e  vogliamo rappresentare le persone in carne ed ossa che pagano il prezzo più alto della crisi, tacere e non evidenziare ogni giorno il dissenso forte per le scelte di politica economica, fiscale, sociale che vengono compiute dal governo centrale ma anche dalle amministrazioni locali, regionali, provinciale e comunali.

Stiamo da mesi e mesi chiedendo politiche diverse, di tutelare il più possibile il reddito delle famiglie più in difficoltà, di aprire il più possibile cantieri per opere pubbliche già decise e magari ferme per lacci e laccioli burocratici, di avviare un piano straordinario per il lavoro, di incentivare le imprese sane,di abbattere gli sprechi e i privilegi, di avviare il ogni luogo una seria e serrata lotta all’evasione e all’elusione per farla finita con i furbetti che continuano a nascondersi ai propri doveri e che magari continuano a essere assistiti dai servizi pubblici. Tutto ciò però non si fa con una politica di tagli lineari o di chiusura dei servizi a tutti o aumentando a tutti l’imposte e le tasse. No, bisogna avere il coraggio di scavare a fondo le situazioni, modificare i regolamenti, fare gli accertamenti servendosi della straordinaria professionalità delle Istituzioni a ciò preposte, utilizzare le banche dati, chiedere confronto e collaborazione alle Associazioni e agli stessi cittadini onesti. Ribadiamo quindi l’invito a tutti i Sindaci di non alzare l’imposizione fiscale e di non tagliare o ridurre i servizi pubblici. Di non scegliere la strada più facile di fronte ad una crisi drammatica e a scelte sbagliate da parte del Governo.

Ribadiamo  che da parte nostra riteniamo fondamentale per gli interessi dei più deboli perseguire una sana politica dei bilanci pubblici risanando e rimettendo in equilibrio le risorse per continuare ad erogare servizi pubblici . Apprezziamo quindi lo sforzo del Comune di Rieti in tal senso e in particolare nell’obiettivo di evitare il commissariamento, dissentiamo sulle decisioni assunte e sulle scelte fatte in particolare per il fatto del metodo lineare adottato sia sugli aumenti che sui tagli. Siamo perplessi su  dichiarazioni dall’Ass. Degni quando dice “il tempo dei pasti gratis è finito”. Non è così purtroppo perché la povertà e il bisogno aumentano e quindi servono più ”pasti gratis” non meno. Il tema è come riconoscere e identificare il vero bisogno e  dove trovare le risorse. Il riformismo si afferma, in tale ambito,  quando si da il dovuto a chi ha reale bisogno non quando per non colpire “i furbetti” si taglia o si riduce a tutti.

Ecco perché, restando il dissenso odierno, accettiamo la sfida lanciata dal Sindaco di Rieti per il bilancio 2013 e per modificare alcune scelte oggi compiute prima della fine dell’anno 2012. Abbiamo già chiesto al Sindaco, insieme a Cisl, Uil e Ugl, di avviare un confronto di merito serrato e concreto . Se converremo nelle scelte, anche drastiche e pesanti, le sosterremo fino in fondo. Speriamo di farlo guardandoci negli occhi e non affidandoci solo alle “piazze virtuali” come qualcuno dai banchi del consiglio sembra indicare e preferire: luoghi sicuramente di partecipazione ma non alternativi al “vecchio” tavolo di concertazione.