SERVIZIO CIVILE NAZIONALE, “NAUFRAGIO DI UNA ECCELLENZA DELL’ENTE”

Comune di Rieti

In relazione alla nota ufficiale del Comune di Rieti riguardo lo slittamento dei 36 volontari di Servizio Civile Nazionale si ritengono utili alcune precisazioni. Si legge nel comunicato ufficiale dell’Ente che tra le problematicità ci sia anche quella riferita alla cessazione degli operatori “individuati dalla passata amministrazione”.

Sarebbe bastato limitarsi a citare la cessazione degli operatori ma l’Amministrazione ha fatto di più, aggiungendo un’ etichetta di dubbio gusto in grado di trasmettere pericolosi sottintesi. Per fugare ogni dubbio è il caso di chiarire che gli Operatori Locali di Progetto non sono stati “individuati” dalla passata Giunta ma hanno lavorato per essa. Il concetto è ben diverso!

Le professionalità curriculari di ogni singolo O.L.P. sono state vagliate ogni anno dalla Regione Lazio in sede di valutazione dei progetti e da questa ritenute idonee a svolgere il ruolo di supporto ai volontari. Si cita, a beneficio dell’Amministrazione, che nel 2009 un progetto venne bocciato dalla Regione Lazio perché il curriculum di un funzionario del Comune non venne ritenuto idoneo a svolgere le funzioni di OLP!

In questi giorni si è taciuto sul fatto che i progetti presentati alla Regione Lazio non sono stati 15 ma 30 di cui 27 approvati e solo 15 finanziati e che il Servizio Civile del Comune di Rieti è primo in graduatoria Regionale rappresentando, ma è forse meglio dire rappresentava, un punto di eccellenza nazionale inserito tra le buone prassi riportate dai manuali, a testimonianza del fatto che in materia non si improvvisano né le idee né le persone.

“Individuati dalla passata amministrazione” – gentile eufemismo per non chiamarli raccomandati che, a differenza di altri, non hanno tuttavia trovato sistemazione –  questi precari (in maggioranza laureati e specializzati in diverse discipline), hanno svolto con risultati tangibili il lavoro per il quale sono stati retribuiti, ottenendo risultati al di sopra delle richieste e gestendo i servizi con motivazione e solerzia.

Dovrebbero essere questi i fatti da evidenziare e non per quale Sindaco e Giunta abbiano lavorato.

Ad oggi non solo sembrano zavorre ereditate dalla vecchia Amministrazione, ma per di più debbono anche sopportare l’umiliazione e la beffa di venire convocati per firmare dei contratti che per incanto spariscono cinque minuti prima della firma – altro che impossibilità di un immediato reinserimento – senza che alcuno fornisca una spiegazione.

La nota dice inoltre che la ratio della norma che disciplina il Servizio Civile non permetterebbe di gravare sull’Ente. In realtà, sia l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile che la Regione Lazio, hanno sensibilizzato gli Enti negli ultimi anni a procedere ad una gestione di cofinanziamento dei progetti in termini di risorse umane e sbocchi formativi e professionali per i volontari, invitando il ricorso ad una politica di fund raising volta alla sostenibilità del servizio stesso e alla sua qualità.

Si afferma altresì, che il lavoro progettuale svolto ed approvato sarà sottoposto a riorganizzazione, ma ad oggi non è dato sapere a chi farà capo e la preoccupazione per le eventuali ripercussioni sui volontari è tanta. In conclusione resta solo l’amarezza per essere considerati come un problema da risolvere e non come valore aggiunto da tutelare.

A rimettere tutto a posto probabilmente ci penseranno i bandi pubblici i quali sono attesi con impazienza e trepidazione come strumento di selezione delle professionalità ed unica occasione di dimostrazione – di nuovo ­- del valore, delle competenze e del saper fare. Nel periodo in cui anche i governanti nazionali negano il diritto al lavoro va ricordato al Sindaco e alla Giunta la sacralità del rispetto umano e professionale per tutti coloro che hanno svolto correttamente ed onestamente il proprio lavoro.