Noi Sindaci dei Piccoli Comuni d’Italia, poveri, bistrattati, emarginati come i propri cittadini che hanno l’unico torto di vivere in territori marginali e di montagna,e quindi scomodi, dimenticati da Dio e dagli uomini NOI NON CI STIAMO!!!!
NON CI STIAMO ad essere additati come “poltronisti””; non ci stiamo a doverci fondere per forza o a convenzionarci obbligatoriamente per far credere che così si risparmia e si diventa efficientisti nell’erogazione dei servizi.
NON CI STIAMO perché non è vero!!!
NON CI STIAMO a creare nuove e ulteriori divisioni tra zone geograficamente e naturalmente omogenee che hanno l’unico torto di essere di altra provincia (vedi stazione unica appaltante) o di altra regione in nome dell’accorpamento ad ogni costo!
NON CI STIAMO ad abdicare al nostro ruolo di difensori del cittadino e del territorio!!
NON CI STIAMO ad essere Ufficiali di Governo di un Governo che è forte con deboli e debole con i forti!!
NON CI STIAMO a riconoscerci in un assesto istituzionale che vede Regioni di serie A con tanti soldi e potere assoluto e Regioni di serie B!
NON CI STIAMO in nome della semplificazione ad ogni costo a decertificare senza criterio e senza controlli e ad avere nuovi residenti nei nostri comuni in tempo reale che vanno a gonfiare le nostre liste elettorali prima delle elezioni e poi a gonfiare quello del comune vicino subito dopo. Dalla transumanza vera, quella dei nostri nonni, passiamo ora a quella elettorale clientelare!!!!
NON CI STIAMO a far tagliare ulteriormente i già modesti redditi dei nostri cittadini!!!
NON CI STIAMO ad essere spremuti come limoni quando:
gli sprechi continuano dappertutto tranne che nei piccoli comuni;
i nostri giovani non trovando lavoro debbono emigrare mentre ci sono indennità varie, pensioni e stipendi stratosferici e non congrui;
l’evasione fiscale è alle stelle;
in montagna i servizi statali (servizi sanitari, poste, scuole, trasporti ferroviari o stradali) si riducono sempre più perché non sono remunerativi;
in montagna non arrivano le grandi infrastrutture (strade, metano, banda larga) con le ovvie conseguenze di mancato sviluppo e ulteriore spopolamento.
NOI NON CI STIAMO !!!!! SI RECUPERINO ALTROVE LE RISORSE!!!
Tagliamo i superstipendi e le super pensioni e facciamo lavorare i nostri giovani e rimettiamo, come negli anni ‘80, un sano rapporto tra il livello stipendiale più basso e quello del manager!!!
Limitiamo gli stipendi dei banchieri e degli amministratori delle società a partecipazione pubblica finanziate da noi cittadini!
Limitiamo le superpensioni rapportandole non ai contributi versati dal datore di lavoro (tanto sempre pantalone paga) ma alla quota di contributo trattenuta nella loro busta paga!!!
Eliminiamo gli sprechi veri!!
Non aboliamo con un tratto di spugna piccole Prefetture, piccole Province, piccole Questure, perché pagherebbero ancora una volta le economie delle zone povere !! Trasformiamo le Province in Enti di secondo livello che svolgono servizi associati di area vasta per conto dei comuni e facciamole gestire dai sindaci senza costi ulteriori;
INIZIAMO A LAVORARE DA SUBITO PER QUESTO!
Con questo Parlamento, sì con questo Parlamento fino alla scadenza naturale delle legislatura ed al quale chiediamo:
subito una legge elettorale semplice, lineare che ridia il potere di scelta ai cittadini!!!
subito riforme che riportino la Giustizia sociale in Italia!!!
Le grandi riforme? Il semi-presidenzialismo? La modifica del sistema regionale? L’ineludibile equiparazione tra Regioni a statuto ordinario e speciale? Il taglio dei parlamentari che oltretutto andrebbe a penalizzare le
zone marginali? Dopo !!! Dopo la tornata elettorale, quando – lo speriamo – ci sarà un rinnovamento generazionale !!!
Creiamo il consenso su queste idee!! Coinvolgiamo partiti, sindacati, associazioni, gruppi parlamentari!!
FERMIAMOLI TUTTI FINCHE’ SIAMO IN TEMPO !!!
NO AL MASSACRO DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE!!! SI’ ALLA GIUSTIZIA SOCIALE!!!!!
E… venderemo cara la pelle”.