UNA GENERAZIONE CHIAMATA A NON LASCIARE SOLO IL NUOVO SINDACO

Simone Petrangeli

Lasciamo da parte l’analisi politica del voto che ha portato Simone Petrangeli a diventare il trentesimo Sindaco di Rieti: la facciano, nel dettaglio, i politici di professione, quelli che sanno bene come si fa. E’ un dato, però, che i reatini hanno espresso la propria indicazione con una inesorabile bocciatura per il centro destra tutto, con un ridimensionamento dei partiti e con un plebiscito rivolto, finalmente, ad un giovane.

Quest’ultimo, a mio modesto avviso, è il dato più significativo che esce dalle recenti elezioni; è questo il dato che merita segnalazione posto che Rieti è caratterizzata, da anni, dalla presenza della popolazione più vecchia del Lazio.
Francamente è importante che un giovane sia stato chiamato a guidare la nostra città: è il segno, quello vero, del cambiamento, della svolta, di una mentalità che può (deve!) cambiare tra i reatini.

E’ anche importante che la sua generazione non lo lasci solo in questa avventura; tante, troppe volte, infatti, nella nostra città i giovani sono stati sacrificati a tutto vantaggio di vecchi amministratori che sembravano non poter tramontare mai ed altrettante volte, proprio i giovani, si sono allontanati dalla politica e, peggio ancora, dall’interessamento per le sorti della città.

Cerchiamo di evitare che Simone Petrangeli rimanga solo o, peggio, sia pian piano circondato da vecchie volpi della politica locale che possono riprendere il sopravvento. E’ per questo che occorre la partecipazione di tutti alla ricostruzione di Rieti; è per questo che occorre tenere alta l’attenzione, soprattutto da parte della nuova generazione (di cui Simone Petrangeli è la massima espressione locale) e dai cittadini comuni.

Sono argomenti, questi, che il nuovo Sindaco ha più volte rimarcato ma che è bene ribadire. Attraverso le pagine di questo giornale mi sento di dare un piccolo contributo al nuovo Sindaco, quale cittadino comune appartenente, di fatto, alla sua stessa generazione.

Veniamo al dunque.
Di solito, la prima domanda che si rivolge ad un amministratore quando avvia un nuovo percorso amministrativo è cosa intende fare nei primi cento giorni del suo mandato. Il nostro Sindaco ha già, in più occasioni, dato delle indicazioni in tal senso ma, nell’ottica della partecipazione di tutti alla ricostruzione di Rieti, penso possa essere utile qualche riflessione ad alta voce anche da chi sta fuori dalla politica (quella di professione).

Un primo passo, eclatante proprio perché proverrebbe da un Sindaco che esercita la professione di avvocato, potrebbe essere la costituzione dell’avvocatura interna al Comune di Rieti. In tal modo si porrebbe fine all’affidamento di contenziosi e consulenze a professionisti esterni riducendo (se non abbattendo radicalmente) una delle spese che grava, in maniera fastidiosa, sul bilancio cittadino; l’effetto sarebbe dirompente e benefico sotto diversi profili: dal punto di vista della riduzione della spesa, come detto; dal punto di vista della motivazione del personale interno; dal punto di vista della trasparenza del nuovo Sindaco.

Altro punto sul quale Simone Petrangeli potrebbe intervenire è quello della riduzione (meglio se dimezzamento) delle indennità di tutti gli amministratori: sul tema ha già dato segnali in campagna elettorale.
Ancora, altro tema scottante, ma facilmente risolvibile a stretto giro: la turnazione tra dirigenti, ruotando le responsabilità degli uffici in capo a ciascuno di essi. Uno dei motivi per i quali il centro destra è stato bocciato dall’elettorato, infatti, è legato al radicamento eccessivo in certe posizioni di potere da parte degli amministratori: francamente lo stesso discorso vale per i dirigenti i cui poteri gestionali non sono di minore importanza rispetto all’indirizzo politico.

Il nuovo Sindaco, nei primi cento giorni del proprio mandato, potrebbe valutare le criticità di cassa del bilancio: occorre prendere atto se ci sono introiti che il Comune deve ancora percepire, per esempio, verificare se sono state recuperate somme dagli assegnatari di aree relative a procedure espropriative connesse a piani di zona eseguiti (per dirne una).

Ultimo, ma non per importanza, il tema della ZTL: qui il nuovo Sindaco non potrà non assumere una decisione definitiva ed irrevocabile che nell’immediato potrebbe scontentare qualcuno ma che, a lungo andare, sicuramente sarebbe apprezzata.
Quelle sopra indicate sono solo alcune delle scelte che il nuovo Sindaco sarà chiamato a compiere con l’aiuto, come Lui stesso ha più volte sottolineato in campagna elettorale, di tutta la città e, soprattutto, aggiungo, della sua (e mia) generazione.
Alcune di esse è auspicabile vengano prese immediatamente evitando lo stillicidio che ha caratterizzato (pensiamo alla ZTL) la passata amministrazione.

In bocca al lupo Sindaco, avrai tanto da fare ma la città è con te, vigilerà sulle tue scelte, sarà in grado di condividerle e, se necessario, di contestarle: il tutto, però, per il bene comune. Saprai essere il Sindaco di tutti, tra la gente e per la gente.