Presentato a Rieti “Disincantos”, il libro atemporale di Claudio Scorretti – LE FOTO

Tra le mura antiche, il loggiato e il portico che tanto ricorda le quinte di un teatro, il 28 maggio 2019 a Palazzo Vecchiarelli si è tenuta la prima tappa della presentazione del libro “Disincantos” dell’autore Claudio Scorretti.

Un folto pubblico in sala ha ascoltato attentamente le parole dell’autore, evento egregiamente moderato da Catiuscia Rosati, che ha sapientemente messo in risalto tutti quei piccoli dettagli nascosti dentro un libro, questo libro, che si può considerare d’avanguardia, come l’autore stesso tiene a sottolineare.

Colmo di quella conoscenza che pervade un uomo che ha visitato ufficialmente 110 Paesi nel mondo, ufficiosamente solo 99 come piace sottolineare a Scorretti richiamando antiche parole religiose. Con il suo libro l’autore ci regala una bussola per guardare con occhi disincantati tutto ciò che ci circonda.

“Ciò che tu veramente ami rimane, il resto è scoria”. Scorretti apre così la sua presentazione sottolineando l’amicizia con l’organizzatore Bruno Targusi, che riecheggia nelle parole quasi commosse durante tutto l’incontro.

“Presentazione sentimentale” la definisce lui, profonda, ironica, poetica e piena di disincanto. Nato nel piccolo borgo di Castel Sant’Angelo, proprio a Rieti ha strutturato la sua prima visione del mondo che, con un velo di sogno e malinconia, ma anche di gioia e fantasia, ha raccontato nelle pagine del suo libro. Da bambino il Lago di Paterno gli appariva come scrigno misterioso, un luogo sacro nel sogno che è rimasto nelle sue radici lontane che poi, mritrovate nella memoria, ha voluto raccontare nel suo libro. Non per niente Rieti è l’unico luogo italiano narrato nel libro.

Un’insolita piacevolissima visione quella raccontata da Scorretti, che, ironizzando, narra aneddoti sul suo cognome e sulle sue radici, ma anche come ama definirsi scherzosamente e del suo “modo di essere anarchico e politicamente scorretto”, raccontando in maniera personale i posti dove ha vissuto, visitato e che gli sono rimasti addosso.

Nella vita Scorretti si è definito un “Porta mantello del Rinascimento”, ossia una persona che a corte si dedicava a tutto ciò m che in quel momento era necessario fare. Cosi, è stato funzionario diplomatico, addetto per i diritti umani ed ha lavorato nell’ufficio stampa dell’Unione Europea. Nato come giornalista e critico teatrale, da dieci anni si dedica all’organizzazione culturale, è collezionista gallerista, dedito all’avanguardia atemporale, attitudine che non l’ha mai abbandonato.

“Disincantos” è un libro che ci fa viaggiare tra varie situazioni di vita corrente, con argomenti differenziati e visti con una visione controcorrente, tutto fantasticamente narrato da Scorretti, uomo d’avanguardia con una profonda cultura e un’intensa passione per il suo lavoro.

Sonia De Santis