Dal 21 al 28 marzo, si celebra la Settimana Contro il Razzismo, in particolare, per oggi 21 marzo, in concomitanza con la Giornata Mondiale contro il Razzismo promossa dalle Nazioni Unite, in molte città italiane, e anche a Rieti, è stata organizzata una “Catena Umana” per manifestare contro ogni forma di razzismo.
E non è un caso che domenica scorsa abbiamo deciso di organizzare in Piazza Oberdan, “La città dell’integrazione” un pomeriggio che ha visto reatini e migranti incontrarsi e confrontarsi su quello che sarà il futuro della nostra città e dei nostri figli. Questo è il secolo delle grandi migrazioni, di tutti quei popoli in cerca di una nuova patria perché, spesso, dalla loro sono dovuti fuggire. Milioni di italiani nel secolo scorso hanno lasciato le terre ed i loro paesi per migrare altrove.
Ed oggi siamo noi a dover accogliere chi ha scelto il nostro Paese, la nostra città, per costruirsi una vita migliore. Per confrontarsi appunto con la nostra cultura e le nostre idee, portandoci in cambio un’altra cultura e altre idee. Che non sono né migliori, né peggiori delle nostre. Ma solo diverse.
Ed è da questa diversità che dobbiamo cogliere il segno di un cambiamento importante. “La città dell’integrazione” ha mostrato il volto di tantissimi reatini che non sono ostili, non vogliono escludere, ma anzi hanno deciso di condividere. Per costruire una città diversa, una città che sappia crescere e accogliere. Troppo spesso viene sparso il seme della discordia e del rifiuto da parte di chi, solo e soltanto per raccogliere consenso politico, vuole scatenare i peggiori sentimenti in tutti quei cittadini che invece dovrebbero e saprebbero accogliere.
Noi abbiamo dimostrato che anche in politica si possono sfruttare i sentimenti opposti: quelli dell’accoglienza, del rispetto, del confronto. Della solidarietà e dell’uguaglianza. La nostra idea è quella quindi della condivisione e del confronto che potrà essere portata avanti anche nel governo della città con un consigliere comunale aggiunto e l’istituzione dell’osservatorio sui migranti.