Ritardi nella consegna della posta. Chi è che impunemente non fa il suo dovere?

Il problema è sempre lo stesso: la responsabilità del ritardo nella consegna della missiva è del mittente che falsifica la data di spedizione o delle Poste che mettono tardi nella cassetta della posta la corrispondenza?

Nella fattispecie che ci è stata segnalata, il dottor Stefano Marci – responsabile delle vaccinazioni pediatriche dell’Ausl Rieti – ha firmato una lettera che convocava un bambino per essere vaccinato contro il papillomavirus umano. La data di spedizione riportata era quella dello scorso 19 febbraio e fissava l’appuntamento per la somministrazione della prima dose del vaccino alle ore 16,30 del successivo 28 febbraio presso il Consultorio di via del Terminillo.
Fin qui nulla da eccepire se non il fatto che la busta contenente la comunicazione è stata recapitata alla famiglia interessata venerdì 8 marzo e quindi ben otto giorni dopo la data stabilita.

A questo punto, e ritorniamo al quesito di partenza, ci viene da pensare che qui ci sia qualche mascalzone che impunemente non fa il suo dovere ed a rimetterci (come al solito) è l’utente finale, cioè il cittadino: sia esso un bambino o un adulto è indifferente.