Tanti i sindaci che si sono trovati oggi a Roma per costituirsi in Comitato, più di settanta adesioni, e sono qui per chiedere rappresentanza sui tavoli governativi. Situazioni diverse, ma problemi comuni.
“Siamo qui per costituire ufficialmente il Comitato dopo un percorso che ci ha visto uniti anche a Camerino, con la ferma volontà di coinvolgere in maniera paritaria tutti e 138 i comuni del cratere. Spero fortemente, anzi sono certo, di vedere presto insieme a noi tutti quei colleghi che oggi non ci sono ma che hanno l’obbligo di rappresentare le loro comunità e i loro cittadini” con queste parole il Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui apre l’Assemblea.
Il Sindaco di Amatrice Filippo Palombini fa appello al senso di unità “Se abbiamo capito che non dobbiamo continuare a farci dividere, oggi dobbiamo dare un segnale, siamo una voce unica, noi siamo il territorio. Chiediamo che non facciano più norme dall’alto, nomine dall’alto, vogliamo essere sentiti per scrivere insieme le regole” e prosegue “della ricostruzione devono occuparsi gli enti territoriali, Comuni e Regioni, che sono le istituzioni a più diretto contatto con i cittadini”.
Mauro Falcucci, Sindaco di Castel Sant’Angelo sul Nera approva il percorso intrapreso: “Condivido pienamente le azioni da fare insieme. Sono d’accordo che parta questo comitato, dobbiamo oggi trovare la sintesi di rappresentanza e condivisione sui temi. Vedo che abbiamo problematiche univoche, o rinasciamo tutti, o si muore tutti”. Il sindaco di Montefortino dice che il suo comune è stato dimenticato da tutti: “Le storture sono evidenti, bisogna investirci per continuare a vivere in questi luoghi, e far ripartire l’economia. Stiamo uniti!”.
Il Sindaco di Cascia approva il metodo: “I sindaci sono sempre stati scollegati. È importante che noi manteniamo i rapporti con le Regioni, la filiera istituzionale deve rimanere ben salda”.
Il Sindaco di Montereale, Massimiliano Giorgi: “l’Abruzzo oggi è tutto rappresentato qui, ma ora dobbiamo andare oltre. Dopo il sisma del 2009 si crearono delle aree omogenee, con i sindaci. E poi un tavolo di coordinamento delle aree omogenee, sindaci quindi, che si coordinavano con il Governo. Questa cosa funzionò, perché oggi i sindaci sono tenuti fuori? Prendiamone atto, col sisma del 2016 per la prima volta i sindaci vengono isolati”.
Il Sindaco di Preci racconta: “il mio territorio è distrutto. Io ho accettato l’invito perché mi è venuto dal cuore di dire sì. Nel 1997 ho gestito la ricostruzione de terremoto umbro-marchigiano. E vi posso dire che il disagio nello gestire questo sisma mi fa venire una rabbia che non vi posso raccontare”. Presente anche l’Assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Rieti, Antonio Emili: “Qui c’è l’Italia migliore, l’Italia che soffre. Ci si può dividere sulle ricette da seguire, ma dobbiamo essere obiettivi, qui si è sbagliato nel metodo. Macerie ancora a terra, ricostruito lo zero virgola zero qualcosa. Il che la dice lunga sul fallimento di un sistema che da 30 mesi non riesce a dare risposte ai cittadini”.
L’Assemblea, all’unanimità, ha deciso di chiedere un incontro con il Presidente del Consiglio, invitando tutti i 138 sindaci del cratere ad essere presenti, ed ha delegato il Sindaco di Amatrice Filippo Palombini ad inoltrare la richiesta per loro conto.