Costituita la “Fondazione Istituto Tecnico Superiore Meccatronico del Lazio”. Il progetto, coordinato da Unindustria, nasce dal forte interesse espresso da alcune aziende associate del territorio laziale nel costituire un percorso di specializzazione tecnica, post diploma, in grado di formare capitale umano dotato di professionalità specifiche ed adeguate ad affrontare le sfide del futuro, in primis quelle legate ai nuovi paradigmi produttivi connessi con Industria 4.0 e con la trasformazione digitale delle imprese.
L’ITS si rivolge, in linea prioritaria, ai giovani neodiplomati degli Istituti tecnici e professionali, promuove un legame stabile tra sistema formativo, territorio e imprese e favorisce lo sviluppo ed il consolidamento di una cultura positiva della manifattura.
La Fondazione neo costituita vuole rappresentare la soluzione alla mancata corrispondenza tra domanda e offerta di competenze.
“Unindustria ha promosso la costituzione dell’ITS – dichiara Giovanni Turriziani, Presidente di Unindustria Frosinone – con la finalità di far incontrare domanda e offerta di competenze. Secondo dati forniti da Orientagiovani Confindustria nel gennaio 2019, infatti, nel triennio 2019-21 si prevede di inserire nel settore manifatturiero oltre 193mila tecnici, ma uno su tre è di difficile reperimento. Per tentare di porre rimedio a questo gap abbiamo promosso la Fondazione ITS che vuole valorizzare i giovani, in particolare quelli delle province di Frosinone e Latina.
La Fondazione è un gioco di squadra tra imprese, scuola e mondo universitario per dare risposte concrete alle aspettative occupazionali dei nostri giovani diplomati e creare uno sbocco lavorativo sicuro”.
“Sono molto orgoglioso di questa iniziativa – dichiara Maurizio Stirpe Vice Presidente di Confindustria e Presidente della Fondazione ITS – perché è un modo molto concreto di rispondere ad una esigenza reale del territorio, e cioè creare occupazione.
Un’impresa prospera se il territorio su cui essa agisce, cresce. Questa è la principale finalità della nostra Fondazione, che nasce proprio per far incontrare domanda ed offerta di lavoro. Le imprese, e la mia per prima, richiedono manodopera preparata e professionalizzata. Infatti tutte le imprese che hanno già aderito si sono impegnate alla fine dei due anni formativi dell’ITS ad assumere gli studenti, perché formati dietro nostre precise indicazioni. Questa è la strada migliore per creare occupazione sicura.
D’altronde, basti vedere la Germania, dove gli ITS formano ottocentomila lavoratori, mentre da noi soltanto ottomila. Anche in Italia bisogna valorizzare corsi così virtuosi. Per il futuro la Fondazione è aperta a tutte le aziende che vorranno entrarvi a far parte, purché disposte a finanziare la formazione dei giovani e poi a rispondere alla domanda di occupazione degli stessi”.