Martedì prossimo, 12 febbraio, sarà ospite nei locali del Liceo scientifico C.Jucci di Rieti la giornalista del quotidiano La Repubblica Federica Angeli, conosciuta per le sue inchieste sulla mafia ostiense e romana, a seguito delle quali vive sotto scorta dal 17 luglio 2013.
È proprio su questa sua esperienza che lei ha scritto un libro “A mano disarmata”, in cui con una testimonianza puntuale fa conoscere i vari momenti di questo periodo caratterizzato da vittorie e sconfitte, soddisfazioni e delusioni, senza mai tralasciare la sua dimensione privata, permettendo così al lettore un’immersione totale in quello che è stato per lei un calvario, che ha portato però ad una maxi operazione di polizia, in seguito alla quale vennero arrestate 51 persone appartenenti ai clan Fasciani, Triassi e Cuntrera-Caruana e, più recentemente, il 25 gennaio 2018, ad una seconda operazione finita con l’arresto di 32 persone appartenenti al clan Spada a Ostia, sotto l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
L’incontro con questo personaggio così impegnato nella lotta alle mafie, motivo per cui il 21 dicembre 2015 le è stato conferito dal presidente Sergio Mattarella il titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, si inserisce in un percorso che il Liceo scientifico C.Jucci ha deciso di affrontare riguardante l’educazione alla legalità, tema delicato ed essenziale nella crescita dei ragazzi e nella loro formazione di cittadini attivi, uno degli obiettivi che la scuola si impone di raggiungere..
Il liceo ritiene che educare alla legalità sia un’esigenza di primaria importanza in un mondo come quello odierno in cui troppo spesso si calpestano i diritti e la dignità delle persone. L’educazione alla legalità vuol facilitare la partecipazione responsabile alla vita sociale, sviluppando la cultura dei valori civili, quelli che consentono condizioni di libertà, ma anche solidarietà, valori che non vanno dati per scontati, ma che vanno protetti e perseguiti con determinazione.
Educare alla legalità vuol dire in primo luogo praticarla: le regole non devono essere percepite come puri comportamenti obbligatori, ma devono essere vissute con consapevolezza e partecipazione.
Ecco perché Federica Angeli, portabandiera di questi valori, impegno, responsabilità, rispetto delle leggi, dedizione allo stato, è la prova vivente di come la cittadinanza attiva sia qualcosa non di astratto, ma di molto concreto e perseguibile da tutti.
Gli alunni, che hanno letto il suo ultimo libro, aspettano con interesse questo incontro, consapevoli della grande opportunità che la giornalista, sempre impegnatissima tra lavoro, incontri con le scuole e famiglia, offrirà loro.