Dopo la chiusura di posti letto per acuti presso l’Ospedale di Magliano Sabina, decisione verso la quale la Federazione reatina del PSI si è da sempre battuta per salvaguardare i diritti dei cittadini dell’intera area della Sabina, sta seguendo lo smantellamento dell’intero Ospedale.
E’ di queste ore la decisione della Direzione Generale della A.S.L. di chiudere il laboratorio analisi del nosocomio maglianese, lasciando in sede un semplice punto prelievi. Ben si comprende come questo configuri una diminuzione dell’offerta sanitaria di servizi essenziali al cittadino.
Infatti un punto prelievi altro non è che un centro di raccolta e di smistamento verso il laboratorio di Rieti dove verranno eseguite le analisi. Ciò comporta che un cittadino che si rechi al punto di primo soccorso non potrà fruire di una semplice analisi ematochimica e cosi i pazienti ricoverati presso la degenza infermieristica. Da non sottovalutare poi la perdita di posti di lavoro (infermieri, tecnici di laboratorio, personale ausiliario, addetti alle pulizie).
Il contesto evocato dalla Direzione Generale è quello di un piano di rientro fatto di lacrime e sangue, ma non è possibile che nella nostra provincia tale piano pesi interamente sulla sanità pubblica, sia gestito solo con tagli al personale sanitario ed a beni e servizi con la conseguente, crescente riduzione di risorse umane (medici e infermieri) e materiali (farmaci, presidi ecc.), la chiusura dei posti letti ospedalieri per acuti, quando non addirittura lo smantellamento di interi Ospedali.
Si chiede a questa direzione strategie e alternative e non decisioni come questa che, di fatto sottrae sanità ai cittadini senza la contemporanea creazione di reali alternative sul territorio, accentuando la già elevata pressione di richiesta sanitaria da parte della popolazione sugli ospedali più lontani,considerati,a ragione,unico punto di riferimento assistenziale.