Pubblichiamo la risposta del Sindaco di Amatrice Filippo Palombini alla lettera aperta inviata alla nostra redazione dal signor Carlo Fedeli ex sindaco di Amatrice (2004-2009) ed ex assessore e vice sindaco (1999-2004) (LEGGI).
“Egregio dott. Fedeli, ricevo la Sua e la ringrazio. Ritengo molte delle sue argomentazioni condivisibili, mentre altre mi permettono di fare le dovute precisazioni. Spero di non dilungarmi troppo.
In primis non posso che condividere l’amarezza provata da tutti noi nel non aver visto salvaguardato, come credo si sarebbe potuto fare, il patrimonio artistico e culturale di cui disponeva Amatrice. Gli eventi disastrosi e il loro ripetersi, evidentemente, hanno drammaticamente evidenziato come gli Enti cui è delegata la conservazione dei beni storici del nostro Paese non sono adeguati ad operare in emergenza.
Forse anche l’Amministrazione comunale, che purtroppo non poteva comunque intervenire direttamente, avrebbe dovuto pungolare con maggior determinazione il Mibac. Ad oggi, come Comune, abbiamo potuto completare le messe in sicurezza delle chiese a noi assegnate (le altre sono di competenza di Mibac e Diocesi) a meno delle ultime due, cui ci accingiamo ad eseguire i lavori.
Condivido anche lo sdegno per le numerose passerelle che si sono succedute, guarda caso sempre in coincidenza di referendum, elezioni, cambi di guardia, ecc.. passerelle fini a se stesse e pervase da proclami poi disattesi. Non sarà a tal proposito sfuggito, ad un osservatore attento come Lei, che il sottoscritto, che Le rammento detta la linea della Amministrazione in autonomia, come sindaco facente funzioni, solo da maggio 2017, solo otto mesi fa, dopo aver accolto il nuovo premier alla sua prima visita ufficiale del luglio scorso, per dovere istituzionale e per ‘tastare il cambiamento’ annunciato, ha sospeso tutte le visite di delegazioni che non avessero scopi istituzionali o destinati a incontri con la popolazione. A ciò, da allora, ho adempiuto con coerenza e continuerò a farlo.
La sola eccezione doverosa, poiché rientrava negli scopi che tali visite devono avere, è stata la visita del sottosegretario on. Crimi, composta da un incontro tecnico-istituzionale con i sindaci (oltre a me erano presenti Cittareale e Accumoli), e un incontro con la popolazione. A tal proposito tengo a precisare che l’incontro con la popolazione, non da noi organizzato ma dallo staff dell’on. Crimi, non prevedeva la presenza dell’Amministrazione comunale e per questo, e solo per questo, noi tre sindaci, presenti sul posto, non abbiamo presenziato. D’altronde mi pare che in tutto il tour che l’on. Crimi ha fatto nel cratere non c’è stato alcun incontro congiunto tra amministratori locali e popolazione, ciò testimonia che anche Amatrice non doveva rappresentare eccezione.
Mi sono rammaricato che la mia assenza sia stata interpretata come una mia personale volontà di non essere presente, e mi rammarico ancor di più di non essere stato presente poiché non avrei permesso allo staff dell’on. Crimi di affrontare alcuni temi con quella superficialità che denota ancora una volta la scarsa conoscenza delle questioni importanti, come invece ho avuto modo di controbattere nelle altre occasioni che mi si sono presentate.
Condivido con Lei che il coinvolgimento della popolazione nel processo di ricostruzione sia non solo opportuno ma anche e soprattutto necessario. Le rammento, qualora Lei non lo sappia, che si deve al sottoscritto il ‘regolamento per la costituzione delle associazioni dei proprietari’ per consentire la loro presenza attiva nel processo di progettazione, le numerose riunioni e incontri con le associazioni, le frazioni e i tecnici per una corretta informazione e collaborazione, la scelta del procedimento di pianificazione urbanistica del centro storico che parta e si svolga ad Amatrice e non lontano da noi. È grazie al sottoscritto che si è avviato un processo di coinvolgimento di tutte le associazioni territoriali locali per un percorso condiviso su eventi, progetti e turismo, esperienza avviata per la prima volta da decenni. Ho già in agenda diverse iniziative pubbliche e tavoli tematici, che nelle prossime settimane si susseguiranno. Processi avviati che spero continuino, con o senza di me, nella speranza che una comunità, da sempre lacerata da divisioni interne, colga l’occasione di questo dramma per trovare l’auspicata unità.
Riguardo alle donazioni, per le quali concordo che sia necessario un coinvolgimento della popolazione, tengo a precisare che proprio per questo ho convocato una Commissione Bilancio aperta a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza, anche questo per la prima volta nella nostra storia, per decidere insieme l’utilizzo, prima della fine del mandato, di quelle somme urgenti che sono a beneficio di tutti e sono coerenti con la destinazione loro data dai donatori (scuola, alberghiero, ospedale, artigiani, ecc). Abbiamo anche destinato delle cifre per l’adeguamento delle aree SAE per poter dare ai cittadini una parvenza di dignità in aree e strutture che si sono rivelate, come anche da Lei segnalato, inadatte. Abbiamo rimandato a dopo la lettura delle disposizioni attuative del Governo sul ‘reddito di cittadinanza’ e ‘pensione di cittadinanza’ ogni decisione sull’utilizzo delle somme donate per fini di contrasto alla disoccupazione e alla povertà, per evidenti ragioni di divieto di cumulo. Ci siamo astenuti, invece, dal prendere decisioni su larga scala per correttezza istituzionale verso la nuova amministrazione che si insedierà, perché abbia il tempo di valutare e concordare con la popolazione quanto opportuno fare.
Riguardo la scadente qualità delle SAE e di alcuni lavori di urbanizzazione non Le elenco le innumerevoli lettere, comunicazioni, proteste, incontri ‘ufficiali’ di denuncia. Ed è grazie a questo pressing che, dal 5 febbraio prossimo, sarà dato avvio ai sopralluoghi in tutte le SAE (alla presenza di un rappresentante del Dipartimento della Protezione Civile, di un rappresentante del Comune, di un rappresentante del Cns, del direttore dei lavori e della ditta che ha realizzato le opere di urbanizzazione per conto della Regione) per verbalizzare i malfunzionamenti e la rispettiva competenza per la loro risoluzione.
Tema delicato e che mi obbliga ad alcune precisazioni, invece, è quello della differenziazione dell’amministrazione ordinaria o straordinaria.
Ho profondo rispetto del lavoro da Lei svolto nell’amministrazione comunale nei 10 anni di permanenza, per i quali sono certo Lei ha maturato esperienza e competenza su quali sono gli ordinari adempimenti di una amministrazione comunale nei confronti dei suoi cittadini. Mi permetto però di farLe notare che gli eventi drammatici avvenuti hanno spazzato via tutto questo, e hanno costretto una amministrazione sottodimensionata a sobbarcarsi mole di lavoro inimmaginabile in tempi ordinari. Su tali aspetti, che ho vissuto negli ultimi due anni e mezzo e in prima persona in questi ultimi otto mesi, non mi dilungo per non risultare noioso. Sono convinto che comprenda, sulla base anche della Sua esperienza, che non avevamo e non abbiamo ancora avuto possibilità di avere un corpo di polizia municipale idoneo alla mole di controlli che dobbiamo fare, non possiamo più pensare alla semplice manutenzione delle strade e dei cimiteri, ma alla loro ricostruzione (che non ci vede come soggetti ‘attuatori’, ma dipendiamo da uffici commissariali elefantiaci), non abbiamo un Segretario comunale perché da noi non ci vengono, perché il lavoro non è commisurato alla paga (per ben tre volte l’avviso pubblico è andato deserto). Il problema dei Comuni senza segretari è un problema di tutto il cratere, è di questa settimana l’accorato appello dei sindaci abruzzesi al sottosegretario Crimi: su 135 Comuni abruzzesi di fascia 4, ossia piccoli Comuni al di sotto dei tremila abitanti, 111 sono senza segretari comunali. Questi come altri sono temi che da tempo, e ora con maggior forza, stiamo sottoponendo al Governo, da cui non siamo – al momento – ancora stati ascoltati.
Sulla raccolta differenziata mi sento di poterLa tranquillizzare. Pur anche qui nello stravolgimento dell’ordinario, a seguito di tre mesi di duro lavoro per reinventare il nuovo servizio, anche sulla base di una distribuzione degli abitanti anomala e spesso non bene conosciuta, ormai siamo quasi pronti a riavviarla. A breve usciranno istruzioni e tempistiche.
Mi sento di tranquillizzarla anche su un altro aspetto. Ho preso posizione si, e tengo la schiena dritta. Non parteggio per nessuno, e non mi faccio incantare da sirene, da dovunque provengano. La mia carriera ‘politica’ è iniziata ad Amatrice, e finirà ad Amatrice. Stia tranquillo, sono un uomo schietto e assolutamente non incline ai sotterfugi e alle ipocrisie della politica. Ho intrapreso un percorso forte e condiviso con gli altri Sindaci del cratere, abbiamo preparato un documento unico di richiesta di norme, procedure e leggi indispensabili per dare accelerazione alla ricostruzione e dare un futuro ai nostri territori, documento che stiamo per presentare al Governo. Primo fra tutti la possibilità di costruire i villaggi temporanei per le seconde case, vero volano della nostra economia. Se avremo risposte in un tempo brevissimo e definito bene, altrimenti scenderemo a Roma tutti insieme. Io sarò in prima fila, con la nostra gente, senza se e senza ma.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro ed esaustivo. Con stima. Ing. Filippo Palombini Sindaco Facente Funzione”