Paolucci (UIL): “Ha senso chiudere i CARA?”

“Ha senso chiudere i Cara? In molti se lo chiedono. Probabilmente sono un’esperienza superata. Ma concentriamoci sulle modalità. Quello di Castelnuovo di Porto è stato chiuso senza un preavviso, senza una valida alternativa per i migranti che erano lì. Chi aveva un permesso umanitario adesso è in strada. Risultato: pullman che partono per varie destinazioni, famiglie divise, bambini che da un giorno all’altro non sono più potuti andare a scuola, esseri umani in balia del futuro.

Forse in molti credono che adesso c’è più sicurezza, ma ne siete davvero convinti? E l’umanità che fine ha fatto? E la solidarietà – che come popolo ci ha sempre contraddistinto – dov’è? Siamo sicuri che la guerra agli ultimi sia la soluzione ai problemi quotidiani? Domenica è il Giorno della Memoria – una ricorrenza internazionale celebrata per commemorare le vittime dell’Olocausto. Il parallelo può sembrare azzardato. Non è così, pensateci. «Il male è un virus micidiale – ha detto ieri il Presidente Mattarella – alberga nei bassifondi della società, nelle pieghe occulte di ideologie, nel buio accecante degli stereotipi e dei pregiudizi». Restare umani, non perdere la ragione, è l’unico antidoto per scongiurare che questo germe si propaghi contagi e distrugga la società nata sulle macerie di due rovinose guerre. Noi siamo umani e vogliamo restare umani. Tutti insieme possiamo restare umani. E per questo oggi siamo stati al Cara di Castelnuovo di Porto tra gli ultimi, tra chi ancora spera che il futuro può – e deve – essere migliore.”