“Giorno della Memoria”, il 28 gennaio a Castelnuovo di Farfa per non dimenticare

Per non dimenticare, anzi per rinnovare, la memoria dell’Olocausto, la CGIL
l’ANPI e l’Amministrazione di Castelnuovo di Farfa invitano i cittadini, ed in
particolare le scuole, a partecipare alla celebrazione che si terrà lunedì 28 gennaio
alle ore 10.30 presso l’ex campo di concentramento, poi campo profughi, di
Granica, dove sarà deposta una corona e saranno commemorati i perseguitati politici
che furono reclusi nel campo.

Interverranno il Sindaco, Luca Zonetti, con i rappresentanti dell’Amministrazione
comunale, della CGIL e dell’ANPI. Parteciperanno inoltre l’Assessore Claudio Di
Berardino e il consigliere Fabio Refrigeri della Regione Lazio e il Presidente della
Provincia di Rieti, Mariano Calisse.

Perché dedicare ogni anno un giorno alla Memoria dell’Olocausto ? Ci aiutano, con
il loro pensiero, a comprendere il significato e lo scopo di questa particolare, e in
parte ancora sconosciuta, ricorrenza, sancita per legge in Italia nel 2000 e confermata
dall’ONU, a livello mondiale, nel 2005, due grandissimi personaggi, sopravvissuti
allo sterminio pianificato dai nazisti nei campi di concentramento e annientamento di
Auschwitz- Birkenau: lo scrittore Primo Levi , del quale peraltro ricorrerà
quest’anno, il 31 luglio, il centenario della nascita e Liliana Segre , milanese classe
1930, testimone vivente di quell’orrore impegnata da oltre vent’anni nella difesa della
memoria e nel risveglio delle coscienze e per questo nominata dal Presidente
Mattarella senatrice a vita un anno fa.
“Tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo” aveva
sostenuto Primo Levi , che è stato uno scrittore, partigiano e chimico italiano, autore
di racconti, memorie, poesie e romanzi. Suo il libro “Se questo è un uomo”, un
successo internazionale che racconta a qualche anno di distanza la vita e l’orrore di
Auschwitz.

Le sue pagine hanno svelato al mondo la sconvolgente vergogna dei campi di
concentramento, raccontata attraverso gli occhi di un uomo impegnato nel preservare
la propria dignità sopravvivendo a una tragedia indicibile. Ecco le sue parole, che non
dobbiamo dimenticare: “Lo scopo del lager è l’annientamento dell’uomo, che prima
di morire deve essere degradato in modo che si possa dire, quando morrà, che non era
un uomo”.

Scrive lo stesso Primo Levi “che i suoi libri scaturivano dalla necessità che la
memoria storica non andasse smarrita e dall’impossibilità di rassegnarsi al fatto che il
mondo dei lager sia esistito, che sia stato introdotto irrevocabilmente nel mondo delle
cose che esistono e quindi sono possibili”. Primo Levi morì nella sua città, Torino,
l’11 aprile del 1987.

Liliana Segre testimonia, con il ricordo e l’impegno a “coltivare la memoria affinchè
non si ripeta più”, la sua vita interrotta di bambina dalle leggi razziali del 1938 con la
conseguente espulsione a 8 anni dalla scuola, tra l’indifferenza di troppi.
Il suo racconto di dolore prosegue con il confine chiuso in Svizzera e l’arresto
assieme al padre, il carcere di S.Vittore e la solidarietà dei detenuti. E ancora il​
terribile viaggio in un carro bestiame dal famigerato binario 21 della stazione di
Milano, dove oggi una lapide ricorda che il male è permesso dall’indifferenza , fino
al campo di Auschwitz-Birkenau dove il padre muore lasciandola sola, a 14 anni, in
quell’immane tragedia che vivrà per un anno cercando di non morire per la fame la
fatica ed il freddo, anche quando i nazisti la obbligheranno ad una marcia forzata
nella neve, verso i campi in Germania.

Le SS erano in fuga dalle truppe sovietiche che il 27 gennaio 1945 avevano scoperto
le prove dell’eccidio varcando i cancelli del campo di Auschwitz. Prima di fuggire i
nazisti avevano invano cercato di distruggere le prove dell’Olocausto, rimaste invece
terribilmente impresse nelle foto e nei filmati che le truppe di liberazione alleate
consegnarono alla storia, ai tribunali e al mondo incredulo e finalmente libero.
«Coltivare la Memoria», queste sono state le prime parole di Liliana Segre dopo la
nomina a senatrice a vita nel gennaio 2018, «è ancora oggi un vaccino prezioso
contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno d’ingiustizie e di sofferenze,
a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare».

Nella celebrazione del Giorno della Memoria, che si terrà a Castelnuovo di Farfa
lunedì 28 gennaio, sarà annunciata un’importante proposta al Ministro
dell’Istruzione, Marco Bussetti, integrare nei programmi scolastici e rendere
obbligatorio nelle scuole medie superiori un viaggio verso i campi di
concentramento di Auschwitz e di Birkenau; un viaggio che consentirebbe ai
giovani di apprendere e di non dimenticare una delle più tristi pagine della storia
dell’uomo, con un percorso che non avrebbe solo un carattere educativo e didattico,
ma costituirebbe anche un momento di crescita personale.

Giuseppe Manzo