Ospedale Amatrice, Rosati (Cittadinanzattiva Lazio): Le istituzioni si aprano al confronto con i cittadini

Pubblichiamo la lettera che Elio Rosati, Segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio, ha inviato alle istituzioni sulla ricostruzione dell’ospedale Grifoni di Amatrice, chiedendo l’apertura alla partecipazione civica, all’innovazione e alla cura del territorio.

“Carissimi, vi scrivo alla luce delle preoccupazioni che il Comitato Civico 3e36 sta raccogliendo in merito alla ricostruzione dell’ospedale Grifoni di Amatrice. Le perplessità, che vi riporto in allegato da parte del Comitato 3e36, sono anche le nostre.

Già nello scorso mese di agosto avevamo lanciato un’idea di struttura che servisse un’area vasta, che andasse ben al di là della limitazione regionale, ma che fungesse da struttura di riferimento per un territorio interno che copre 4 distinte Regioni (Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo) con il compito di assicurare alcuni servizi “attrattivi” e di prossimità quali: un Hospice oncologico con 25 posti letto dedicati e relativa attivazione di assistenza domiciliare oncologica, una riabilitazione e servizi adeguati al fabbisogno di una popolazione che deve essere calcolata su un’area vasta più ampia della comunità di riferimento dove si dovrebbe insediare la struttura.

A questo, non ci nascondiamo ma assumiamo una decisa posizione, circa l’ubicazione della futura costruzione che dovrebbe, per assolvere a tale compiti, essere disposta sulla Via Salaria o in stretta prossimità con tale arteria di comunicazione al fine di favorire collegamenti più rapidi, certi e facilmente raggiungibili (più facilmente raggiungibili per popolazioni di territori disseminati nelle valli limitrofe).

Il dove farla è strettamente connessa con il cosa “farci”, cosa mettere, quali servizi dovrebbe coprire. E’ altresì evidente che tale idea dovrebbe essere sostenuta da un’azione politica di apertura da parte di tutti i soggetti istituzionali e non.

La scelta che sembrerebbe privilegiare Amatrice paese va, a nostro avviso, a rendere nel futuro immediatamente inefficace l’azione di ricostruzione perché le popolazioni afferenti non andrebbero a Amatrice ma si dirigerebbero verso altre strutture.

E di questa scelta il primo a pagarne le conseguenze sarebbe proprio il cittadino amatriciano. Si vuole dare sviluppo ad un territorio colpito gravemente come quello di Amatrice? Se si vuole si può fare.

Per questo che chiedo al Commissario per la ricostruzione, al Presidente della Regione Lazio e al Sindaco di Amatrice di concordare un incontro con il Comitato Civico 3e36, Cittadinanzattiva Lazio, i Sindaci del territorio per una discussione franca che apra a una progettazione partecipata di servizi per le aree interne.

Una ipotesi di questo tipo potrebbe essere apripista per tutte le nostre aree interne e creare le basi per una via innovativa che coniughi servizi ai cittadini, investimento sul futuro e cura del territorio montano di cui l’Italia è piena e ha estremo bisogno di valorizzazione.

Fiducioso di una vostra cortese e pronta risposta, vi invio distinti saluti”.