Terremotati dimenticati

Arquata del Tronto esercito demolisce edificio numero 1000 del cratere sisma terremoto 2016

Loro, i terremotati dell’Italia centrale, dopo più di due anni, sono ancora nei prefabbricati. La ricostruzione è ancora lontana (molte macerie sono ancora lì a ricordare quelle drammatiche scosse) e le frasi del tipo “non vi lasceremo soli” suonano, ogni giorno che passa, come una beffa i cui effetti sono davvero difficili da digerire.

Ma siccome al peggio non c’è mai fine, ecco che il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci lancia un accorato appello perché le casse del suo comune sono a secco e non riuscirà a pagare stipendi e tredicesime ai 21 lavoratori assunti a tempo determinato dopo il terremoto né ai 10 di ruolo che erano già in organico. Lo Stato non eroga più i fondi – almeno stando alle denunce che arrivano dai territori distrutti dal sisma – e le difficoltà aumentano. E, come se non bastasse, sembra essersi dissolta anche la cosiddetta “zona franca fiscale”: nella recente manovra finanziaria non c’è più traccia delle esenzioni previste per le zone colpite dal sisma a sostegno delle imprese del cratere.

Intanto è arrivato l’inverno che lassù non lascia scampo e per la terza volta scatta l’emergenza-freddo come se il periodo invernale si fosse presentato all’improvviso e senza preavviso, quasi come un burlone. Invece chi è voluto rimaneremtestardamente lassù si ritrova senza gruppi elettrogeni autonomi e conseguentemente, quando salta l’elettricità, senza riscaldamento. In più la neve si accumula sui tetti delle casette ed il rischio crollo è piuttosto alto.

Lo Stato sembra essersi dimenticato dei terremotati di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria. Oltre due anni di promesse e, appunto, di “non vi lasceremo soli” ma i fatti testimoniano altro: a quelle popolazioni non pensa più nessuno e sono state lasciate alla malora. Nel mirino c’è soprattutto Piero Farabollini, il nuovo commissario governativo (in quota M5S) accusato di farsi vedere assai poco nelle zone del sisma, oltre che in Commissione Lavori Pubblici della Camera dei Deputati dove ne è stata più volte chiesta l’audizione: “sembra non rendersi conto – ha dichiarato il sindaco di Amatrice, Filippo Palombini – dei problemi dei Comuni e si è chiuso a riccio dentro la sua struttura, abbracciato alle regole e procedure, spesso farraginose, e si allontana sempre più dagli effettivi problemi dei territori.

Ho scritto al Presidente Conte, ai vicepresidenti Di Maio e Salvini e al sottosegretario Crimi perché chiariscano una volta per tutte quale ruolo ritengano che debbano avere i sindaci nel processo di ricostruzione, e quale debba essere il loro rapporto con il Commissario”.

Molti Sindaci del cratere sono anche disposti a clamorosi gesti di protesta per i loro territori e le popolazioni oramai esauste: il ‘distratto’ governo centrale ed i suoi “surrogati” sono avvertiti.