Le Primarie hanno rappresentato una splendida occasione di mobilitazione e partecipazione degli elettori di centrosinistra e restituito un risultato positivo.
Non sono sorpresa di tale risultato, poiché già al momento della individuazione dei candidati, avevo compreso come la nostra città, in una stagione di grande crisi economica e morale, ambisse ad un cambiamento di modello e ricercasse personalità affidabili non appesantite da trascorsi politici.
Un cambio di interlocutori, cui affidare un futuro ricco di insidie ma anche di opportunità, a partire dal ruolo centrale che il Comune di Rieti, come Istituzione, sarà chiamato ad assumere con l’abolizione delle Province; da quel momento in poi, infatti, il Sindaco di Rieti non sarà più soltanto il responsabile del Municipio, ma anche la figura istituzionale di riferimento di un’area più vasta. Finalmente l’Amministrazione del Capoluogo sarà “costretta” a spingersi oltre le mura, anche alla ricerca di equilibri che, tra il Lazio e l’Umbria, consentiranno di vivere un’altra stagione con protagonismo.
Era così chiara l’aspirazione degli elettori ad un cambiamento di modello e di interlocutori, che molti esponenti del PD, me compresa, hanno ritenuto di non cadere nell’errore del vetusto unanimismo partitico di facciata, allo stato escludente e poco mobilitante, confrontandosi invece in modo aperto, non conformista e nell’autentico spirito delle primarie, proponendo una personalità, Franco Simeoni, che ritenevamo e riteniamo incarnasse qualità umane e conoscenza delle problematiche idonee a renderlo un ottimo candidato, a ciò associando le istanze di un mondo del lavoro profondamente scosso dalla crisi reatina e in cerca di fattiva comprensione.
Il risultato elettorale di Franco Simeoni è un risultato positivo, che condivide con la vittoria di Simone Petrangeli esattamente la stessa matrice: l’esigenza di cambiamento. Non un cambiamento fine a se stesso, ma fatto di buone prassi e competenze, con la consapevolezza che Rieti è a un bivio decisivo che determinerà le sorti della sua esistenza futura come città interprete di un territorio complesso, ma ricco di possibilità. Simone Petrangeli, oggi, non è solo il candidato del Centrosinistra, ma colui che è chiamato a costruire una pagina politica solida che, coniugando le migliori culture e storie del riformismo italiano, costruisca un percorso amministrativo fatto di merito e progetti rigorosi, capace di consegnare finalmente alla Città un governo liberato da schemi politici logori.
Le Primarie reatine hanno rimesso in circolo energie politiche di matrice riformista, cattolica, liberale, sociale, che debbono diventare le fondamenta di una nuova esperienza, non solo amministrativa, ma anche politica. A Simone Petrangeli vanno non solo le più sentite congratulazioni, dunque, ma, sin da ora, la disponibilità a collaborare per rendere concreta l’esigenza di cambiamento emersa in modo così prorompente dai cittadini.