Tredici sottoscrizioni in favore di Save the Children pari a 3.500 euro solo nel primo anno, mentre ammonta a 1.570 euro la donazione dei commercianti, .3 serate per 9 cantautori provenienti da tutta Italia, accompagnati e supportati da oltre 50 tra artisti, tecnici e staff della V Edizione di Voci Che Chiamano, il Festival dedicato alla musica d’autore e in favore di Save the Children e delle sue campagne di solidarietà per i diritti dei bambini e per migliorarne le condizioni di vita.
Se da quel fine settimana di metà novembre, quando il Festival ha animato per la prima volta nella sua storia il Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, ci separano oggi più di due mesi, i suoi frutti e i suoi numeri, quelli che contano, rendono oggi quegli inediti momenti decisamente attuali e di peso.
“Le somme si tirano anche con il tempo – commenta Paolo Dell’Uomo D’Arme, Direttore Artistico del Festival – l’edizione 2011 ne è solo l’ennesima conferma. Al successo storico delle tre serate di Festival (il 17, 18 e 19 novembre 2011), al calore del pubblico e dei sostenitori, al valore riconosciuto degli artisti coinvolti e da loro messo in condivisione per empatia pura con il Festival, aggiungiamo ora l’ufficialità dei numeri, quelli che contano perché gesto concreto in favore di Save the Children e della campagna Every One sostenuta in quest’ultima edizione.
Gesto concreto per la buona riuscita di un evento che, non lo dimentichiamo, nasce per dar visibilità “sana” ad artisti italiani semplicemente meritevoli e fuori dal comune. Parlo delle 13 sottoscrizioni raccolte dai dialogatori di StC nel corso dell’evento che corrispondono ad un importo di 3.500 euro solo in un anno e destinati a diventare, come hanno anche ricordato i dialogatori sul palco, molti di più se si guarda alla durata media delle sottoscrizioni stesse spesso rinnovata fino a 5 anni.”
C’è poi il sostegno dei tanti commercianti che hanno seguito il Festival dai palchi del Vespasiano. “Hanno sostenuto l’evento – spiega Dell’Uomo D’Arme – con una donazione complessiva di 1.570 euro con il 30% dei 250 euro, donati da ciascuno, devoluto direttamente a StC. Molto più, sommato alle sottoscrizioni, di quanto avremmo mai potuto raccogliere e quindi donare a StC con un semplice ingresso a pagamento.” Queste sole le anticipazioni di un bilancio che il Dell’Uomo D’Arme annuncia: “Verrà presto, non appena ricevuti tutti i fondi promessi, pubblicato sul sito del Festival dove tra l’altro l’evento non intende chiudere i battenti, ma persegue con reportage il suo impegno per la musica d’autore promettendo oltre alla rassegna stampa, quest’anno arricchita dai servizi dei tg nazionali, anche minuti inediti delle tre serate con tanto di dietro le quinte.
“Quel che è certo – apostrofa però Dell’Uomo D’Arme – è che con circa 30mila euro abbiamo dato vita ad un Festival che ne vale molti di più. E lo dico pensando al valore degli artisti, come dello staff, professionisti e volontari giovanissimi, prestatisi alla causa per molto più della settimana d’allestimento e per molto, molto meno di quanto meriterebbero.” Facendo i conti, il Direttore arriva a contare fino a 100 persone coinvolte a diverso titolo nell’iniziativa e il cui impegno solidale conferma la regola di Voci Che Chiamano: 1+1 può fare 3.