Ancora poche ore e gli Lsu della Regione Lazio, e nello specifico quelli della provincia di Rieti, saranno definitivamente posti davanti a un bivio che richiede necessariamente auspici e riflessioni di vario genere.
Come comunicato dalla Regione, è stato infatti fissato per il 15 dicembre il termine entro il quale i lavoratori socialmente utili dovranno decidere se lasciare il proprio status dietro incentivo economico oppure se sperare in un futuro ancora poco chiaro e non sempre certo. Per loro le uniche alternative alla fuoriuscita dal bacino saranno infatti quella della proroga del contratto dell’ente dove operano oppure un salto nel buio nella speranza di poter continuare a lavorare.
Giunti a questo punto credo sia necessario riflettere sull’esigenza di avere certezze da parte della Regione che non può pensare di risolvere la questione con una proposta economica per chi, in questi ultimi decenni, è stato cardine portante di un sistema molto precario e delicato, quello delle amministrazioni locali, che sarà praticamente azzerato con conseguenze pesanti.
Il rischio reale di tale situazione è così quello di vedere andare in fumo le risorse investite per la formazione del personale che nel tempo ha chiesto solamente certezze dietro la prestazione di servizi realmente essenziali che rappresentano la base del funzionamento di Comuni e Comunità Montane, con queste ultime che avranno problemi ancora maggiori.
In questo senso chiedo alla giunta regionale di aprire un riflessione profonda sulla gestione di questo processo che, nel caso in cui dovesse terminare secondo le logiche imposte, rischia effettivamente di mandare in crisi l’intero sistema amministrativo delle province e dei comuni e quello sociale di centinaia di famiglie della regione Lazio”.