“L’ultimo intervento dell’assessore al bilancio va letto, comprensibilmente in termini psicologici, come l’estremo, disperato, tentativo di difendersi dal fatale errore di non aver saputo cogliere l’opportunità della rimodulazione del piano di riequibrio pluriennale entro novembre 2017, così come, entro gennaio 2018, il vantaggio del cosiddetto “salvanapoli”. Talmente forte si manifesta il suo senso di colpa, da indurre l’uscente assessore a tornare sempre sullo stesso punto, formulando, al fianco di accuse sgangherate, versioni giustificative sempre tragicamente diverse. Versioni, da sottolineare, rintracciabili nelle registrate documentazioni delle sedute di consiglio e di commissione. La prima versione fu quella della impossibilità tecnica di utilizzare le suddette opportunità.
La seconda fu quella dell’accusa alla struttura amministrativa preesistente per non averla informata. La terza è stata quella della mancanza del quadro numerico-ricognitivo da poter supportare la richiesta. Ora, addirittura, si arriva ad accusare la precedente amministrazione per non aver aderito essa stessa, anni prima, alle opportunità in questione, così fagocitando in un sol colpo le pur disarticolate versioni iniziali. Il saluto di commiato dell’assessore non poteva essere più triste, congedandosi da una città nei confronti della quale non ha saputo, in fin dei conti e nella sostanza, utilizzare un autentico ‘alvarieti’.”
I consiglieri di opposizione