“L’ITALIA SONO ANCH’IO”: DIRITTO DI CITTADINANZA E DIRITTO AL VOTO

ARCI Rieti

Con il ricorrere del 150° anniversario dell’ Unità d’ Italia è già partita sull’intera penisola la raccolta  firme a sostegno della campagna “L’Italia sono anch’io,  per il diritto di cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia,  e per il diritto di voto alle elezioni amministrative ai migranti regolarmente residenti da 5 anni.

Sono nati su tutto il territorio nazionale comitati per la raccolta delle firme necessarie.  La strada però è ancora lunga: sono infatti 50.000 i sottoscrittori che debbono appoggiare le due proposte di legge e le firme vanno raccolte entro la fine del febbraio 2012.

Il mondo dell’associazionismo   fa appello alle istituzioni, alle forze sociali e politiche, al mondo del lavoro e della cultura e a tutti coloro che vivono in Italia,  affinché ciascuno con responsabilità e spirito di partecipazione contribuisca a costruire un futuro di convivenza, giustizia e uguaglianza per chiunque nasca e viva nel nostro paese.

 Lo scopo della prima  proposta di legge è portare al centro dell’attenzione il tema della cittadinanza, quale elemento di primaria importanza nello Stato democratico: il tratto fondamentale della democrazia è infatti il suo carattere inclusivo,  far sì che le persone possano godere pienamente di tutti i diritti fondamentali, tra i quali  appunto la cittadinanza.

La legge 5 febbraio 1992 n. 91;  L.92/91,  si basa sul principio dello “ius sanguinis”, prevede in estrema sintesi tre modalità di accesso alla cittadinanza per  gli  stranieri:  per nascita (almeno uno dei due genitori deve essere italiano), per naturalizzazione e per matrimonio .  Una simile normativa , con un iter burocratico molto lungo e rigido, fa sì che il livello di acquisizione della cittadinanza italiana sia molto inferiore alla media europea che è pari al 2,4% contro l’Italia che è all’ 1,5%.  Con la proposta di legge si vuole introdurre il principio dello “ius soli”: chi nasce in Italia è cittadino italiano, e snellire  l’iter burocratico per coloro che pur non essendo nati in Italia, sono regolari migranti e aspiranti cittadini italiani.

Non possiamo non sottolineare l’importante e determinante contributo che gli stranieri  regolari offrono   allo sviluppo dell’ economia italiana e alla sostenibilità del sistema di welfare, in misura maggiore di quanto comunemente si pensi. 
La seconda iniziativa di legge popolare  propone il riconoscimento ai migranti regolari del diritto di voto nelle consultazioni locali, quale strumento più alto di partecipazione e responsabilità sociale e politica.

Il coinvolgimento diretto degli stranieri che vivono e lavorano stabilmente in Italia nella vita politica, passa  anche  mediante il riconoscimento del diritto all’elettorato attivo e passivo. Questo diritto è  sancito nella Convenzione di Strasburgo del 5 febbraio 1992. La ratifica di questo principio appare assolutamente urgente.   

Non solo perché anche a queste persone va applicato il principio che è alla base della democrazia in Europa, e cioè la possibilità di partecipare alle decisioni pubbliche da parte di chi continuativamente contribuisce al  finanziamento mediante il prelievo fiscale, ma anche perché il voto degli immigrati diventa oggi una garanzia di buon governo, anzitutto per le comunità in cui vivono, regioni e amministrazioni locali.  Quindi questo riconoscimento comporterebbe  anche per lo Stato innegabili vantaggi.

Uno degli obiettivi che ci poniamo  è portare all’attenzione pubblica e al centro del dibattito politico i temi sovra citati per creare un movimento trasversale e unitario:  partecipare tutti alla vita e alle scelte della comunità di cui si fa parte, con uguali diritti e responsabilità è segno di una crescita sociale e culturale, di civiltà e di democrazia. E’ possibile firmare la legge di iniziativa popolare presso la sede dell’Arci di Rieti sita in via Centuroni 39 tutti i giorni dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 20,00.