NPC, UNDICI DOMANDE AL CAPITANO FEDERICO GRANATO

NPC Rieti, Granato

Capitano come va il polso?
In via di miglioramento, mi crea ancora qualche problema soprattutto nella ricezione della palla ma onestamente non mi sta condizionando troppo.

Cosa fai nella vita oltre il basket?
Dopo la laurea in economia ho iniziato a svolgere il tirocinio da dottore commercialista presso uno studio qui a Rieti.

Come si coniugano le due cose?
Devo dire che sono sempre riuscito a coniugare sport e studio, nel passato, e sport e lavoro attualmente. Si possono fare discretamente entrambe le cose facendo qualche rinuncia in altri ambiti

Provieni da una lunga esperienza nella Luiss Roma, l’unica realtà italiana di basket universitario, come è organizzata?
L’Associazione Sportiva Luiss è una realtà gestita in maniera manageriale in cui il risultato sportivo non rappresenta l’unico obiettivo da perseguire. L’aspetto della promozione del marchio Luiss è fondamentale come quello del coinvolgimento degli studenti universitari. Infatti negli anni sono aumentati gli sport promossi dall’associazione; in partenza c’erano solo basket e volley poi si sono aggiunti calcio, rugby, atletica, calcio a 5 anche se il basket è rimasto il simbolo del Progetto Sport e l’unico che garantisce la borsa di studio agli studenti – atleti. Conosco bene tutti questi aspetti perchè ho svolto la mia tesi di laurea proprio sul Marketing Sportivo nell’ambiente universitario mettendo a confronto la realtà italiana, dove la Luiss rappresenta l’eccellenza, con quella americana della NCAA.

Sabato lo scontro proprio con la Luiss, capolista per ora imbattuta del girone, senti in maniera particolare questa partita? Che sensazioni ti suscita?  Qual è il tuo pronostico?

Per me giocare contro la Luiss è sempre una sfida particolare perchè, insieme al Contigliano, è la squadra a cui sono più legato. Ho passato anni splendidi lì, sono arrivato diciottenne, un ragazzo alla prima esperienza fuori casa, e ne sono uscito dopo 6 anni maturato sia come giocatore che come persona. Abbiamo raggiunto 4 salvezze consecutive in B-2 che per noi, una squadra di ventenni in un contesto semiprofessionistico per di più con il gravoso impegno universitario, è stato come aver vinto dei  campionati.

Sono molto legato e riconoscente ai miei due coach avuti nell’esperienza romana: Andrea Paccarie e Luciano Nunzi oltre al D.S. Paolo Del Bene ed ai due dirigenti Delfini e Godano. Devo dire che la vittoria nei play-off scorsi è un bellissimo ricordo soprattutto quella gara3 al PalaLuiss ma quest’anno le cose sono diverse.
Loro hanno cambiato sia l’allenatore che alcuni giocatori chiave iniziando il campionato alla rande; sono imbattuti ma sono convinto che noi abbiamo le capacità tecniche per poterli battere, oprattutto in casa e loro ne sono consapevoli.

Il nostro inizio di campionato è stato altalenante, qual’è la visione del capitano?
Stiamo soffrendo soprattutto in trasferta perchè abbiamo troppi passaggi a vuoto, pause mentali che ci fanno subire parziali pesanti da recuperare quando giochi fuori casa.Dobbiamo cambiare marcia in difesa aumentando l’intensità e curare maggiormente i dettagli in attacco dove troppo spesso ci affidiamo al  nostro talento individuale.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Spero di poter giocare ancora parecchi anni visto che la passione per il basket è sempre forte e l’allenamento serale è una piacevole abitudine a cui ormai sono abituato. Poi giocare insieme a Riccardo e Gianluca, due grandi esempi per tutti noi, mi fa sentire ancora giovane.

Quando non giochi e non lavori come passi il tuo tempo libero?
In famiglia o con la mia fidanzata Chiara con la quale presto andrò a convivere. Compatibilmente con gli impegni amo più di ogni altra cosa viaggiare.

Vuoi dire qualcosa ai tuoi compagni?
Dobbiamo renderci conto che non ci manca niente dal punto di vista del talento e della fisicità rispetto alle altre squadre del girone e che se sapremo fare un salto di qualità mentale potremmo giocarci fino in fondo le nostre possibilità.

E ai tifosi?
Ai ( pochi ) tifosi voglio dire di pazientare e venire al Palaspes anche se dopo l’assurda ristrutturazione è stata eliminata la tribuna obbligando le persone a guardare la partita in piedi e capisco che ciò non sia piacevole.

E al  Presidente?
Al Presidente, che è sicuramente il nostro 1° tifoso, garantisco che faremo di tutto per onorare la maglia che indossiamo impegnandoci e cercando di migliorare come squadra nel corso dell’anno.