E’ trascorso più di un anno di vita della Giunta Ranalli e purtroppo per i civitesi restano irrisolti o addirittura peggiorati tutti i problemi più urgenti del nostro Comune.
Noi e la nostra comunità non chiediamo il “silenzio”, noi pretendiamo trasparenza, legalità ed onestà. Dopo un anno di amministrazione tutto fermo : piscina chiusa, scuole scomparse dai radar nonostante le illusorie promesse di Sindaco ed Assessori, il secondo stralcio manutenzione straordinaria strade fermo, le bollette dell’acqua lievitate da un minimo del 67% a un massimo del 298%, i piani di attuazione del PRG fermi al palo, la riorganizzazione dell’apparato della macchina amministrativa comunale ferma, uffici nevralgici lasciati allo sbando totale i dipendenti più capaci scappano o minacciano di andarsene dal comune civitese, il corpo di Polizia Municipale completamente sfasciato e ridotto ai minimi termini, il potenziamento della raccolta differenziata con l’apertura dell’eco centro non si capisce che fine abbiano fatta, il paese è in completo abbandono, si rattoppa di qua, si ritinteggia di là ma il succo dell’azione amministrativa è pari a zero, anzi no, è pari alla opacità con cui si trattano gli interessi <<particolari>> di tante mezze cartucce o vecchie cariatidi che popolano il Palazzo comunale.
E fa sorridere, per non piangere, l’operare in silenziosità della Giunta Comunale: noi non vogliamo il silenzio!! Noi pretendiamo trasparenza, imparzialità, legalità ed onestà!!! Ogni atto, ogni foglio, ogni parola dovrebbe essere “pubblica” e messa a disposizione dei Cittadini. Invece si preferisce non decidere su questioni irrilevanti mentre invece ci si affretta a deliberare furbescamente su interessi che magari favoriscono i soliti furbetti e amici degli amici. Abbiamo il sospetto che troppi personaggi squallidi affondino ancora una volta “le mani nella marmellata”.
Dopo un anno di amministrazione Ranalli nulla è cambiato: anzi è tutto peggiorato. Ecco questa è la situazione in cui versa il Comune ci auguriamo che il sindaco Ranalli ne paghi politicamente le conseguenze.”
Roberto Ermini