Al Liceo Artistico di Rieti gli studenti con disabilità hanno partecipato a diversi progetti speciali inseriti nella didattica. Tra questi, oltre l’Ippoterapia (il 25 maggio si terrà il saggio finale) e le attività di Special Olimpics (la competizione finale è stata rimandata a causa del maltempo), quest’anno il “Calcagnadoro”, che si è dotato di un team di giovani docenti molto affiatati e creativi, ha puntato sulla creatività sollecitata dalla musica.
Numerosi studi hanno dimostrato il duplice effetto psicoterapeutico della musica sia nell’ambito fisiologico che psichico. La musica evoca sensazioni, stati d’animo, può far scattare meccanismi inconsci e aiuta a rafforzare l’Io. La musica è un mezzo di comunicazione anche là dove le parole diventano inaccessibili. Sdoganata finalmente in classe, è stata strumento privilegiato di sollecitazioni anche per chi ha difficoltà nel linguaggio verbale. Lo scriveva Kandinsky, l’artista che nel 1910 ha creato il primo acquerello astratto: “il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima il pianoforte dalle molte corde. L’artista è una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l’anima umana.”
Di conseguenza, il team di docenti che hanno voluto proporre agli allievi diversamente abili questa esperienza didattica, dove la musica è canale comunicativo privilegiato, sono riusciti nel loro intento: utilizzare i suoni abbinati ai colori come strumento privilegiato per educare, conoscere le proprie emozioni e per comunicarle. Tutto questo, è diventato un percorso educativo, riabilitativo e terapeutico da fare insieme al docente o in gruppo, con altri allievi che hanno disabilità. Grazie alla musica, si è potuti intervenire in modo più efficace sul disagio di adolescenti “speciali” che hanno bisogno di una didattica “speciale”, agendo soprattutto a livello psicosomatico. Questa ricerca rappresenta un passo in avanti anche per quanto concerne la socializzazione e l’integrazione dei ragazzi diversamente abili e dimostra ancora una volta il potere curativo della musica.
Il progetto “Musica, colori, forme e parole” si è proposto l’obiettivo principale di promuovere momenti di integrazione degli alunni diversamente abili attraverso la musica per realizzare una serie di attività – con la partecipazione dei compagni di classe – che hanno previsto l’uso del suono in correlazione con altri canali comunicativi quali il colore, le immagini, le emozioni. Ogni attività è stata incentrata intorno a una macro-tematica dove la musica è stata il leitmotiv, musa ispiratrice e protagonista assoluta, ed è stata suddivisa in due distinti momenti: uno “teorico” di introduzione alla tematica attraverso l’ascolto di musica (per lo più classica e colta) e la visione di filmati; e un secondo momento pratico – laboratoriale, in cui gli studenti hanno realizzato dei lavori a tema, con ovviamente un sottofondo musicale che ha scandito i vari momenti del laboratorio.
Tra i lavori portati a termine ci sono stati disegni, collage, cartoncini di auguri, collage con foglie, rami, fiori e frutta, piccoli oggetti e ancora, emozioni scritte, poesie, canto ed espressione corporea. Il progetto è stato apprezzatissimo dagli studenti che hanno potuto così misurare il loro progressivo grado di inventiva. Ha previsto una partecipazione creativa sia dell’alunno che dell’insegnante, un crescere e uno scoprirsi insieme: l’alunno è stato assolutamente parte integrante delle attività, caratterizzate quindi da continui adattamenti e personalizzazioni.
I ragazzi speciali delle varie classi hanno partecipato con entusiasmo in base alle proprie capacità e inclinazioni, affiancati e supportati in tutte le fasi del lavoro, e realizzando uno splendido esempio di integrazione e scambio al ritmo delle “Quattro Stagioni” di Vivaldi, sulle note della Regina della Notte del “Flauto Magico” di Mozart, cogliendo lo stretto legame tra suono, colore ed emozioni come nei dipinti più geniali di Kandinsky, e ancora, immergendosi nella magia (anche musicale) del Natale o vivendo un tuffo nel passato con la musica degli antichi Egizi e dei Greci, e infine riscoprendo l’attualità della fiaba popolare.
Il progetto, curato dalla Prof.ssa Milena Pilia, è stato realizzato grazie alla collaborazione dei docenti componenti dello stesso, alla cooperazione e sinergia con i docenti di sostegno e le assistenti specialistiche, e alla disponibilità di numerosi docenti delle classi coinvolte che hanno permesso la partecipazione dei vari alunni alle attività.
Di Ines Millesimi