Non mi è mai piaciuto fare demagogia e cavalcare il facile qualunquismo, ho sempre creduto e affermato che chi fa politica deve guidare e non subire gli accadimenti, tuttavia occorre dire che ormai la misura è colma e che i cittadini sono stanchi della maggior parte di Onorevoli incapaci, a volte discutibili sotto il profilo etico, che nel tempo hanno portato l’Italia allo sfascio economico e morale che vediamo.
Le recenti leggi finanziarie chiedono sacrifici economici a tutti, riducono la rappresentanza democratica negli enti locali, (per lo più volontari della politica a costo quasi zero) ma, guarda caso, non toccano ne la rappresentanza ne le indennità degli onorevoli.
In questi giorni stiamo assistendo al festival dell’ipocrisia, sui mass media non si fa altro che sentire esponenti politici che cavalcano le giuste proteste dei cittadini, e anche a Rieti, una chiara dimostrazione l’abbiamo avuta durante la festa provinciale dell’UDC. Sentire ai vari convegni esponenti nazionali e regionali, per lo più nominati, che percepiscono indennità da favola e benefit enormi, dire che la legge elettorale è sbagliata, che sono in troppi, che le indennità sono esagerate, che i benefit vanno ridotti, fa riflettere molto sull’ipocrisia che imperversa.
Vedere dei politici che da dieci, venti o trent’anni occupano posti gestionali di rilievo, lautamente remunerati ergersi a paladini, fa sorridere, ma veramente questi signori credono che il popolo sia così credulone?
Se altresì sono stati improvvisamente folgorati sulla via di Damasco, perché da subito, non devolvono la metà della loro indennità ad esempio per lo sviluppo socio economico del territorio o per i servizi sociali? Se così sarà mi farò promotore per la ricorrenza del 25 gennaio, di una raccolta firme per inserire i loro nomi insieme a quello di San Paolo.
In passato ho dichiarato più volte che un’equilibrato ricambio della classe dirigente rappresenta a tutti i livelli, la condizione essenziale per un’amministrazione della cosa pubblica, che tuteli l’interesse generale.
Ad oggi, sentite le dichiarazioni degli, Onorevoli nostri rappresentanti, credo che il ricambio equilibrato non basti più, ma occorre che i cittadini dalle prossime tornate elettorali debbano necessariamente fare una profonda rottamazione.
L’Italia, e nella nostra piccola realtà Rieti, non può permettersi di attendere oltre.