Il 21"51 di Eseosa "Fausto" Desalu, il nigeriano di Casalmaggiore che scala le classifiche di sempre anche se in attesa di una cittadinanza che dovrebbe arrivare nella prossima primavera.
La spallata di Stefano Contini, che piazza col suo giavellotto un 69.73 secondo nelle liste di categoria solo al record di Leonardo Gottardo. Il capitolo, sempre ricco, dei figli d’arte: sempre più agguerriti e sempre più decisi a conquistare gloria personale, in proprio e non per delega parentale.
La veronese Silvia Zerbini (figlia dell’ex lanciatore azzurro Luciano) scende a 13"80 nei 100’hs, progresso quasi miracoloso per una ragazza che ha affrontato le barriere per la prima volta nello scorso febbraio.
Sale a 2.10 nell’alto il sardo Eugenio Meloni, figlio di due saltatori validi soprattutto nelle carriere giovanili.
Quindi il 13"71 di Lorenzo Perini, ancora in palla pur lontano dalla condizione che gli permise di togliere il record allievi dei 110hs ad Andrew Howe.
Primo successo per Federica Del Buono, brillante negli 800: papà Gianni è stato anche primatista italiano nel mezzofondo e la mamma, Rossella Gramola, era azzurra nelle medie distanze. Sfata la maledizione tricolore anche Alessandro Sinno nell’asta: anche se papà Francesco era stato nazionale giovanile di giavellotto. Ed ancora Chiara Andrei: volontariamente in incognito sulla pedana reatina per fare il personale e piazzarsi al secondo posto nel martello, qui dominio della piacentina Giulia Rossetti, nonostante sia figlia dell’ex olimpionico e primatista mondiale del peso Alessandro e dell’altra azzurra Agnese Maffeis.
Alla fine c’è gloria anche per il finalista mondiale Martin Pilato 57.38 nel disco e per i due medagliati di Lille, Stefano Braga e Anastassia Angioi: il ragazzo di Castel San Giovanni si conferma nel lungo, mentre la sassarese preferisce una variazione sul tema dominando i 100 metri.