"L’Italia l’hanno fatta i giovani", dice Salvatore Regoli, presidente dell’associazione Juppiter; e di giovani ce n’erano tanti sabato scorso sul palco di "W L’Italia – Dedicato ad Alessio", a Poggio Mirteto, per uno spettacolo organizzato dall’associazione Juppiter insieme al comune di Poggio Mirteto e pensato e voluto da Alessio Bonifazi, prima della sua prematura scomparsa.
Un sogno di Alessio che si realizza, quello di vedere i sindaci della Sabina uniti per la prima volta in un coro per cantare l’Inno d’Italia a conclusione di una serata straordinaria.
La manifestazione, che si inseriva nel programma di festeggiamenti per l’unità d’Italia RisorgiMirteto, è stata un grande successo. Per il pubblico presente, duemila persone in piazza, per il coro Exodus, che da anni segue ogni appuntamento di Juppiter e soprattutto per i tantissimi ragazzi.
Erano 200 sul palco per cantare e ballare; protagonisti di coreografie impegnative ed emozionanti, divertenti e commoventi, che raccontavano l’Italia e l’italianità, lo stile, la cucina, la famiglia, le città italiane. Un modo diverso per ricordare e “studiare” l’unità d’Italia, non tra i banchi di scuola su noiosi libri, ma divertendosi facendo sport con gli amici. E si impara di più.
Gli adolescenti protagonisti di questa come di tutte le attività che l’associazione Juppiter propone durante l’anno nei suoi 6 centri in tutto il Lazio. I ragazzi hanno ripercorso le tappe salienti dei 150 anni della storia del nostro Paese attraverso musiche, canti, danze, immagini.
E non solo, durante la serata tanti altri sono stati gli ingredienti importanti: il gruppo strumentale “Nuove esperienze” del maestro Luciano Leonardi, che ha fatto da punteggiatura musicale ai diversi momenti; la presenza dello Special Team, un gruppo di ragazzi diversamente abili che durante l’anno fa attività con Juppiter attraverso laboratori di cucina, coro, dj, percussioni, basket, movimento e teatro, reduce da dieci giorni di vacanza in carovana in giro per l’Italia.
Altra carovana importante, che Salvatore Regoli ha ricordato durante la serata, è la Carovana Sabina, che ha visto protagonisti i giovani del territorio, che comune per comune, a bordo di un pulmino, hanno incontrato i loro coetanei e gli anziani per un progetto ambizioso: raccontare la sabina attraverso i giovani che la vivono e la abitano, mettendo insieme due generazioni.